LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Due Mari, l’ultima doccia fredda. Frena il tratto fino a Palazzo del Pero

Il 2025 doveva chiudere la progettazione esecutiva dalla Magnanina per lanciare la gara: ora lo stop. Ma la mancanza di finanziamenti inchioda tutti i lotti aretini e paralizza l’accesso a sud in città.

L’opera attesa da anni rischia un nuovo rallentamento lungo i tratti aretini da completare

L’opera attesa da anni rischia un nuovo rallentamento lungo i tratti aretini da completare

Le "grandi incompiute" si chiamano Due Mari e terza corsia autostradale. Arezzo attende e intanto l’impatto di opere strategiche non ancora a compimento picchia forte su sviluppo e mobilità. L’ultima "doccia fredda" triangola tra Firenze e Roma: in Regione l’assessore Stefano Baccelli ha notizie pessime sul fronte risorse per l’appalto dei lavori sui due lotti aretini della Grosseto Fano. E da Montecitorio, il parlamentare dem Marco Simiani avverte: "Nella legge di bilancio non ci sono finanziamenti assegnati, il grosso è concentrato sulla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina". Ponte a parte, il nodo Arezzo resta. E resta l’appello, reiterato negli anni, delle categorie economiche sull’urgenza di una rete di infrastrutture moderna ed efficiente per far fronte a flussi di traffico su gomma sempre più elevati.

Ma qual è oggi lo stato dell’arte? I tecnici che seguono l’iter della grande strada di comunicazione che collega Grosseto a Fano, spiegano che è in fase di consegna definitiva il progetto esecutivo per il" lotto zero" Siena-Ruffolo e per il tratto San Zeno-La Magnanina. Mentre per il tratto La Magnanina-Palazzo del Pero si attende la convocazione da parte di Anas della Conferenza servizi: è il tavolo istituzionale dove si fa il punto e si valuta lo stato della progettazione. Che nel caso specifico in base all’accordo siglato a suo tempo tra il commissario straordinario di Anas Massimo Simonini e la Regione prevedeva entro il 2025 la progettazione esecutiva. Una tabella di marcia articolata per step ma che ora potrebbe subire un rallentamento sul versante dei finanziamenti e quindi, dell’avvio dei lavori. Se mancano le risorse sui due tratti aretini, come segnalano Baccelli e Simiani, l’opera attesa da anni, rimane in stand by. C’è poi il cosiddetto "lotto 7" che chiude il tratto aretino della Due Mari da Le Ville Monterchi a Selci Lama : qui siamo ancora nella fase di valutazione dell’impatto ambientale, spiegano i tecnici. Anche in questo caso si attende la convocazione della Conferenza dei servizi e il via libera alla progettazione esecutiva dal commissario (ruolo assunto nel frattempo dal responsabile del dipartimento Anas dell’Umbria, che subentra a Simonini) e dalla Regione.

L’impatto che un altro ritardo nella realizzazione dei due lotti aretini comporterebbe, si può misurare direttamente ogni mattina nel tratto tra San Zeno, all’uscita della quattro corsie Monte San Savino-Arezzo in direzione della città: traffico congestionato e lunghe code. L’adeguamento della quattro corsie nel tratto San Zeno-La Magnanina, invece, risolverebbe i problemi di viabilità nell’ingresso a sud della città. Non solo: la variante esterna, cioè la deviazione della strada regionale 71 Olmo-San Zeno verso il raccordo autostradale, consentirebbe un miglioramento dell’accesso alla città. A questo si aggiunge che la Due Mari tramite la bretella di collegamento con il casello dell’A1 e fino all’innesto con la E45 Orte Ravenna costituisce un bypass strategico nel corridoio diretto tra Tirreno e Adriatico. Per ora, in stand by.