Arezzo, 30 marzo 2020 - La morte continua a bussare alle porte della casa di riposo di Bucine. E a fermarsi a quel piano zero, lì dove ventitre ospiti su 23 sono risultati positivi. A fermarsi soprattutto di notte. Era successo così con la prima vittima, che poi era anche il primo contagiato della Rsa. Si è ripetuto ieri. Intorno alle 3 si è spento un signore di 81 anni: un bel viso, di quelli le cui rughe raccontano una vita di lavoro, a Cavriglia, anzi più esattamente a San Cipriano.
Una vita vissuta a ridosso delle miniere, un viso scavato dal sole: poi tradito dal Covid, al quale il suo fisico non ha retto, E così ad un suo compagno di reparto, 92 anni: era nato e residente a Figline, forse con dei legami con San Giovanni. Anche lui si è spento lì, tra i letti le piano zero. Mentre altri due anziani sono in terapia intensiva. E spunta la prima positività al secondo piano:sembrava che il virus non avesse salito le scale.
Le ha sfiorate, al primo piano tutti i test erano stati negativi. E altri cinque i positivi tra i dipendenti: tamponi fatti a domicilio, erano già in isolamento. E isolato era l’anziano del secondo piano, in quanto febbricitante: l’allarme potrebbe, per una volta , frenarsi lì. Nonni e nipoti. E’ una di quelle giornate che incrocia le età del contagio come mai avremmo pensato.
Al centro di un quadro complessivo che vede i casi risalire dopo sabato: 14. Non è un boom, non significa che il picco sia lontano: sono rimbalzi che fanno parte del fenomeno. Dove la striscia di dolore si allarga. C’è una bambina di nove mesi colpita dal virus: non compare nel report ufficiale, è confermata da un video del sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli.
Una piccola già con alcune patologie: è al Meyer, insieme alla mamma, positiva anche lei, mentre in famiglia altri parenti sono in quarantena. Un’odissea,di quelle che ti lasciano senza fiato, mentre tutta Castiglioni si stringe a chi viene colpito con una tale irruenza. Lì, nel cuore di una giornata purtroppo ricca di ragazzi. Una bambina di 10 anni è positiva a Montevarchi, città che già intorno ai bambini ha costruito con il volontariato e la parrocchia pagine straordinarie.
Due ragazzi sedicenni e uno di 18 a Sansepolcro.Una Sansepolcro bersagliata da cinque casi: ma sono tutti legati a situazioni note, spesso familiari. Nessuna fonte strana, nessun nuovo «focolaio» da ricostruire, come fa meticolosamente ogni giorno il sindaco Mauro Cornioli. A Bibbiena i tamponi a medicina per ora sono negativi: ma il sindaco preme i testi vengano estesi a tutta la struttura, malati e personale.
Altri casi a Bucine, Terranuova, Poppi, Castel Focognano. Uno solo ad Arezzo,una donna di 60 anni, che non sposta la curva di una città che punta la stabilità attesa da giorni. Ad Agazzi altri due casi positivi:non sono sanitari e non sono degenti. Sono due operatori, dei servizi e della parte amministrativa. Ma che fanno suonare un altro campanello d’allarme: non a caso l’istituto in accordo con la Asl decide di fare tamponi a tutti i dipendenti.
E lì, dicevamo ieri, sono tanti, circa 260. Un fronte infinito, dal quale le famiglie dei ragazzi per ora immuni, nel corpo centrale della struttura, e i responsabili si aspettano lumi definitivi. Intanto il reparto oggi sarà smobilitato: partono anche gli ultimi due anziani rimasti all’interno e ai quali l’istituto ha trovato una nuova collocazione in città.
Rimarranno isolati, come i loro ex compagni di reparto, chi in una Rsa e chi nelle case. Mentre al San Donato si è chiusa la lotta di sopravvivenza di una signora di 89 anni: da Torrita l’avevano trasferita qui. Nella sua Torrita è tornata: alla sepoltura solo il parroco e il sindaco. Il virus non dà spazio agli affetti.