FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Due ore da incubo con i criminali Pistole puntate e minacce di morte

Gli inquirenti hanno ricostruito i momenti del colpo nella villa e nell’azienda della famiglia Cianchi. Ingente il bottino del colpo che potrebbe sfiorare il milione di euro. Schiaffi e minacce agli ostaggi

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di Federico D’Ascoli

La prima domenica di una città sotto assedio per i mercatini di Natale fa ripiombare il settore orafo nel terrore delle rapine. Un commando di almeno sei banditi, probabilmente di origine romena, ha assaltato prima una villa di Ruscello e poi l’azienda Diamond Import in via Marco Perennio. Il colpo di una banda che probabilmente sapeva bene di aver messo nel mirino una famiglia che possiede una delle imprese più importanti del settore delle pietre preziose.

Tanto che il bottino, ancora da quantificare con esattezza, potrebbe essere di diverse centinaia di migliaia di euro fino a sfiorare il milione: il prezzo di un diamante da un carato (0,2 grammi) può variare da 10 mila a 20 mila euro, a seconda della purezza. I reati di cui si sono macchiati i banditi sono molto gravi: rapina aggravata, sequestro di persona e lesioni. L’azienda, secondo fonti investigative, sarebbe regolarmente assicurata contro i furti.

Il modus operandi dei banditi dell’Est Europeo, nella sua efferatezza, è forse un unicum nella storia dei tanti colpi che, negli anni, sono andati a segno nelle aziende dell’oro. "Mi hanno tenuta la pistola puntata alla tempia per quasi due ore e mi hanno colpito più volte" racconta, ancora sotto choc, Valerio Cianchi, il capofamiglia ottantenne che ogni giorno partecipa attivamente al lavoro nell’azienda di famiglia.

Il suo incubo, condiviso con moglie, consuocera, nuora, figlio e nipote (in momenti diversi), è iniziato intorno alle 17.30, quando il traffico cittadino era già in tilt per le attrazioni del Natale. Nella lussuosa villa di Ruscello c’erano Rossana, 55 anni, (coniuge del figlio di Cianchi, Massimo) la madre della signora, Valerio Cianchi e la moglie.

I ladri, nascosti dai passamontagna e armati di pistole, trincetti e cacciaviti, hanno immobilizzato le quattro persone nella villa e poi hanno iniziato a rovistare in cerca di denaro e oggetti preziosi. Non contenti hanno costretto con le minacce la signora Rossana a raggiungere l’azienda in via Marco Perennio per farsi consegnare il contenuto della cassaforte.

Nel frattempo quattro banditi sono rimasti nell’abitazione per sorvegliare gli anziani e altri due hanno raggiunto la ditta con la donna. Una volta in via Marco Perennio nella sede della Diamond Import, uno dei banditi è entrato con la titolare nella ditta mentre un altro avrebbe aspettato fuori in auto pronto a scappare con il bottino. Al piano superiore della ditta abita la figlia della coppia, che rientrata a casa intorno alle 19,30 si è accorta della luce accesa e si è insospettita: è entrata nel laboratorio e ha trovato la madre con il bandito. Così ha iniziato ad urlare e a chiedere aiuto. I malviventi a questo punto sono scappati con il bottino, che è ancora da quantificare con esattezza.