SOFIA ZUPPA
Cronaca

Due piattelli al bronzo. Martina, il sogno olimpico si chiude sotto il podio. Ma è nella festa per l’oro

La tiratrice aretina manca d’un soffio la sfida per il terzo posto. Il padre: "È pronta ad affrontare nuove sfide, il futuro è suo". I compagni di squadra al primo posto: una notte indimenticabile. .

Due piattelli al bronzo. Martina, il sogno olimpico si chiude sotto il podio. Ma è nella festa per l’oro

La tiratrice aretina manca d’un soffio la sfida per il terzo posto. Il padre: "È pronta ad affrontare nuove sfide, il futuro è suo". I compagni di squadra al primo posto: una notte indimenticabile. .

Amarezza. È questo il sentimento predominante nel cuore di Martina Bartolomei, l’atleta di tiro a volo che alle Olimpiadi di Parigi ha portato anche un po’ di Arezzo.

Colpo su colpo, piattello dopo piattello, l’ultima sfida affrontata nella mattinata di ieri è stata tesissima. In squadra con Tammaro Cassandro, hanno concluso la prova di skeet misto piazzandosi al quinto posto della classifica.

Il punteggio, 144 punti in totale, non è stato sufficiente per entrare nella lizza dei primi quattro e disputare il match per la medaglia di bronzo. Ma un bersaglio mancato alla fine per un soffio: ne sono stati infatti sufficienti 146 a qualificare Cina e India per la sfida finale per il bronzo. Una soddisfazione però magra. Ogni piattello mancato pesa come un macigno.

Ma il talento azzurro ha comunque trovato il modo di affermarsi grazie alla squadra composta da Diana Bacosi e Gabriele Rossetti. Volati in finale con un solo colpo sbagliato, si sono aggiudicati la medaglia d’oro, sconfiggendo gli Usa. Con un ritmo alto e sostenuto, i quattro hanno viaggiato in gruppo fino alla terza serie, in cui si è deciso lo strappo per Bartolomei e Cassandro, che sono rimasti indietro, posizionandosi così ai piedi della classifica. "È andata così, adesso bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare da capo".

In questi giorni abbiamo imparato a conoscere Martina tramite la voce del padre Giovanni, il primo sostenitore, insieme alla famiglia: "Nemmeno lei riesce a capacitarsi di alcuni errori commessi", spiega. A quei livelli la concentrazione raggiunge picchi altissimi e mantenerla per più giornate consecutive può giocare scherzi: "Prendere o meno un piattello è una questione di centesimi di secondo, basta una piccola divagazione per sbagliare", continua.

Amarezza sì, dunque, ma non rassegnazione, perché nonostante tutto Martina è pronta ad affrontare le nuove sfide che le riserva il futuro: "In ogni competizione ha messo anima e corpo". E lo ha dimostrato. "Lei ambisce sempre e solo al meglio", sottolinea il padre, per cui i traguardi della figlia sono motivo di grande orgoglio. E non solo per lui, ma per tutto il territorio aretino. Infatti, la sua partecipazione ha rappresentato un unicum in questi giochi. Passione, determinazione, grinta, sono le qualità che la contraddistinguono e che continueranno ad accompagnarla nel suo percorso, già costellato di premi. Per adesso il sogno olimpico è finito. Si torna a casa, con in tasca altre cartucce pronte per colpire nel segno. Nello zaino, la voglia di riscatto.

Ma insieme anche la grande festa vissuta con i compagni a Casa Italia per l’oro e che Martina ha condiviso con gli altri. Nell’attesa di diventarne prima o poi protagonista.