Insetto scaccia insetto. In Valdichiana i frutteti sono attaccati dalla cimice asiatica ma l’antidoto è la vespa samurai. Così ieri mattina tra i filari di pesche, mele e pere, è iniziato il duello tra vespa e cimice per salvare il raccolto. Vittorio Brovelli (nella foto), tecnico di Cia, con i responsabili del progetto della Regione, ha partecipato a un nuovo round della lotta biologica contro la cimice asiatica, il pericoloso nemico degli alberi da frutto. Non solo: rappresenta un pericolo anche per olivi e campi seminati a cereali. Una presenza massiccia in Valdichiana che impone un intervento altrettanto cosistente. "Anche quest’anno, con l’autorizzazione ministeriale, la Regione ha ripreso l’attività specifica, trovando la nostra piena collaborazione. Una bio-guerra contro il parassita che ha causato centinaia di milioni di euro di danni agli agricoltori", spiega il direttore dell’associazione di categoria aretina Massimiliano Dindalini.
Sorprendente questo duello: la vespa samurai è grande meno di un millimetro, non è pericolosa per l’uomo, si nutre di polline e nettare ed è in grado di parassitare fino al settantacinque per cento delle uova depositate dalla cimice asiatica.
"I risultati ottenuti nella nostra area e in tutta la regione, illustrati in un apposito workshop, sono incoraggianti. La lotta biologica, pur non essendo risolutiva in tempi brevi, è una soluzione compatibile con l’ambiente e consente di continuare a offrire prodotti sani e certificati al consumatore e agli agricoltori di produrre. L’utilizzo della vespa samurai contribuisce ad aumentare l’efficacia degli altri metodi di difesa disponibili, riducendo l’impiego di insetticidi", conclude Dindalini.
LuBi