Vasai assolto, Corsetti condannato. "Per me finisce un incubo durato tre anni e mezzo", commenta l’ex presidente della Provincia. È questo l’epilogo del processo Ex Agorà: ieri in tarda mattinata è arrivata la sentenza di primo grado. Per Roberto Vasai finisce con un respiro di sollievo quando arriva la chiamata dell’avvocato Luca Fanfani che terminata l’udienza alza il telefono e chiama il suo assistito. Una sola parola. "Assolto". È quanto ha pronunciato qualche minuto prima la presidente del collegio Anna Maria Loprete: "Assolto perché il fatto non sussite". Secondo il tribunale non ci sono elementi per sostenere che la condotta dell’ex amministratore abbia integrato reati. Si tratta di un’assoluzione piena.
La Pm Francesca Eva a termine della sua requisitoria aveva chiesto due anni e due mesi per entrambi, accusati di associazione a delinquere finalizzata ad una frode fiscale. Anche la parte civile, cioè l’attuale Reses, aveva fatto le sue richieste: una provvisionale di 100mila euro. La tesi dell’accusa ha convinto solo in parte la giuria. La stangata è arrivata solo per il commercialista Alessandro Corsetti. Oltretutto nel suo caso la pena inflitta è superiore rispetto quanto chiesta dalla pubblico ministero: due anni e 6 mesi. Per lui è scattata anche la confisca per l’equivalente evaso e il risarcimento da stabilire in separata sede.
I suoi legali, gli avvocati Francesca Arcangioli e Luca Galli, non commentano. Lo fanno invece i difensori di Vasai, Lodovico Mangiarotti, Luca Fanfani e Michele Bencini: "Soddisfatti per la decisione del tribunale che ha riconosciuto la piena innocenza del nostro assistito rispetto alle gravi accuse che gli venivano mosse". Una pronuncia che gli avvocati chiedevano dal momento delle indagini. "Dopo anni di sofferenza un uomo perbene vede finalmente ristabilito il proprio onore: questo è un buon giorno per la Giustizia". Anche lo stesso Vasai commenta in prima persona. "Un incubo che è durato tre anni e mezzo, per me e la mia famiglia - ci racconta - chi mi conosce sa come ho vissuto questa storia, consapevole, convinto di esser innocente, ma travolto da accuse pesanti".
Tutto era iniziato nel 2019.I militari della guardia di finanza eseguirono tre ordini di custodia cautelare nei confronti dei vertici della società. Secondo gli investigatori, risaliti con le indagini fino al 2013, ben 10 cooperative sarebbero state costituite e poi fatte fallire dalla stessa cooperativa ‘madrè, meccanismo che secondo la procura avrebbe permesso di evadere 26 milioni di euro. All’udienza preliminare del gennaio 2023 al banco degli imputati c’erano 6 persone. Anche Daniele Mazzetti (considerato il dominus dalla procura) e Letizia Beoni (rappresentante legale del consorzio di cooperative). Entrambi avevano scelto il rito alternativo patteggiando rispettivamente la pena di un anno e 6 mesi e un anno. Restavano da chiarire le posizioni di Vasai e Corsetti: ieri è arrivata la sentenza, entro tre mesi si conosceranno le motivazioni. Per Corsetti c’è la possibilità di far ricorso in appello.