
Le testimonianze di chi percorre il tratto ogni giorno per andare al lavoro "Ho rotto una ruota e ho misurato la pozza: era profonda 10 centimetri".
Cerchioni spaccati, pneumatici squarciati, sospensioni messe a dura prova. Per chi percorre quotidianamente il tratto che dalla strada comunale Ristradella porta a San Zeno e a Pieve al Toppo, il rischio non è solo concreto, ma quasi inevitabile. La via è un susseguirsi di buche di varie dimensioni, spesso poco visibili, e il manto dissestato non lascia scampo nemmeno ai guidatori più esperti. Eppure, questa arteria è cruciale per la viabilità locale. Collega Olmo con la frequentatissima zona industriale di San Zeno, oltre che con Pieve al Toppo e il casello autostradale di Arezzo. Non solo: rappresenta l’accesso principale all’Equestrian Centre, il prestigioso centro ippico toscano che, durante gli eventi internazionali, attira un afflusso massiccio di persone e mezzi. Una strada fondamentale, ma ridotta ormai a un percorso a ostacoli.
Luca, 25 anni, affronta questa strada ogni giorno per recarsi al lavoro. "Non basta coprire le buche: dopo pochi mesi la situazione torna esattamente com’era, soprattutto quando piove. Dovrebbe essere rifatto l’intero manto stradale. Ho inviato più richieste ma sono rimaste inascoltate", denuncia. Numerose, infatti, le segnalazioni giunte al Comune di Arezzo, tutte con lo stesso esito: "Completato". Tuttavia, gli interventi realizzati finora si sono rivelati temporanei e inefficaci.
Oltre ai danni ai veicoli, il pericolo per la sicurezza stradale è altissimo. "La strada è stretta e, per evitare le buche, le auto finiscono al centro della carreggiata, aumentando il rischio di incidenti", continua. Basta fermarsi qualche minuto sul ciglio per assistere a sterzate improvvise e manovre pericolose effettuate nel tentativo di evitare gli avvallamenti, con un rischio esponenziale quando il maltempo rende le buche ancora meno visibili. E non finisce qui. "La strada non è illuminata e la segnaletica è praticamente assente", aggiunge Luca. Un mix di fattori che rende il tratto ancora più pericoloso per automobilisti e motociclisti. Un avvocato aretino riferisce di stare seguendo tre casi di sinistri denunciati al Comune di Arezzo, tutti avvenuti in quel tratto stradale nell’arco degli ultimi venti giorni.
La situazione si protrae da anni. Marco, 30 anni, racconta un episodio del 2017: "Stavo percorrendo la strada quando sono finito su una buca coperta d’acqua. Ho rotto una ruota e, misurando la pozza, ho scoperto che era profonda dieci centimetri. Così ho chiesto e ottenuto il risarcimento".