REDAZIONE AREZZO

E' morto Francioli, con il suo spot lanciò su Carosello l'industria aretina e la Fiera

L'"Uomo in Lebole" Armando Francioli aveva da pochi mesi compiuto cento anni: quello spot rimasto nella memoria

L'uomo in Lebole Francioli

Arezzo, 13 aprile 2020 - Attraversava piazza Grande e i banchi della Fiera facendo apparire sia il luogo sia il vestito che indossava per quello che erano: preziosi. L'uomo in Lebole Armando Francioli è morto pochi mesi dopo aver compiuto 100.

L'attore Armando Francioli, elegante interprete della cinematografia italiana degli anni '50 e tra i primi divi dei teleromanzi della Rai in bianco e nero, oltre che volto popolare della pubblicità del boom economico, è morto a Roma all'età di 100 anni. Aveva due fratelli, Luciano e Germana, attori anche loro, tra i protagonisti dei primi fotoromanzi. Fu grazie alla televisione e poi alla pubblicità che Francioli ottenne quella popolarità che gli fu negata per certi versi dal grande schermo dove continuò a recitare, sia pure più sporadicamente, fino ai primi anni '80.

A partire dal 1962, per un decennio, l'attore di bella presenza, noto per il suo stile signorile, fu scelto come testimonial per il 'Carosello', l'unico programma di pubblicità in onda all'epoca sulla Rai dopo il tg, da una nota casa di abbigliamento maschile e così divenne "l'uomo in Lebole".

"Ho un debole per l'uomo in Lebole, come si può dire di no a un uomo come lui?", recitava lo slogan di quella famosa pubblicità anni '60, nella quale Francioli attraversava con garbo ed eleganza piazza Grande. L'Italia di 'Carosello' si innamorò di Francioli "l'uomo in Lebole", che proponeva un abbigliamento maschile di gran classe e perfetto. Era stato invitato varie volte alle edizioni storiche della Fiera.

L'annuncio della scomparsa, che risale al 6 aprile scorso, è stato dato sui social dall'attore Cip Barcellini, che tra il 1965 e il '66, affiancò Francioli sul set della Lebole. 

Nato a Roma il 21 ottobre 1919, dopo la laurea in scienze economiche e commerciali Francioli frequentò la Scuola Nazionale di Cinema. Il suo esordio nel cinema avvenne nel 1941, quando, diretto da Renato Castellani, interpretò una parte nel film "Un colpo di pistola". Nel dopoguerra, continuo, insieme all'esordio in teatro, nella carriera cinematografica, interpretando oltre 50 film. Francioli approdò sugli schermi della nascente televisione con "Cime tempestose" (1956), diretto da Mario Landi, uno dei primi grandi teleromanzi della Rai in bianco e nero; seguirono sempre sul canale nazionale della Rai altri sceneggiati "Il romanzo di un maestro" (1959), diretto ancora da Landi, e "Il vicario di Wakefield" (1959), diretto da Guglielmo Morandi.