Un altro grave lutto ha colpito la comunità di Sansepolcro in questi primi giorni del 2025. Ed è stata una morte improvvisa, quella che mercoledì ha raggiunto Pietro Giovanni Bini, apprezzato artista orafo e in passato docente di sezione al locale istituto d’arte "Giuseppe Giovagnoli". Aveva 80 anni, portati peraltro in maniera invidiabile ed era ancora una persona molto attiva e innamorata del Borgo, nonostante fosse originario (e con orgoglio) di Cospaia, il piccolo paese che è stato repubblica per quasi 400 anni e che oggi appartiene alla vicina San Giustino Umbro.
Una volta chiusa la parentesi dell’insegnamento, aveva proseguito la sua attività in proprio, "firmando" Gio.Bini ogni suo pezzo nell’oreficeria che aveva sede all’interno della piazza del centro commerciale di San Lazzaro. Profondo conoscitore dell’arte orafa, il professor Bini si distingueva per le sue raffinate creazioni e negli anni ’80 del secolo scorso aveva dato vita all’associazione "I Gioielli della Valtiberina", diventando uno dei fondatori della Biennale di Arte Orafa, evento che lui ha anche a suo tempo presieduto.
Ma Pietro Giovanni Bini è stato anche altro: suoi sono i volumi "Sansepolcro, immagini di un secolo" e "Borgo inedito", ricche raccolte di immagini descriventi il territorio, di cui era solo in parte autore. Il grande merito fu infatti quello di avere collezionato il meglio delle fotografie, delle grafiche e dei dipinti fatti per documentare il centro storico e il territorio in genere.
Da ricordare anche una sua corposa collezione di cartoline dipinte a mano, verso le quali nutriva un’attrazione particolare, tanto che aveva chiesto a tutti i pittori e disegnatori con cui aveva rapporti e contatti di realizzare almeno una cartolina di cui forniva il format e, alla fine, furono in tanti a lavorare per lui, lusingati dall’appartenenza alla raccolta.
Fra gli omaggi, quello al pittore Gastone Lanfredini con gioielli ispirati ai suoi dipinti geometrici, ma ha fatto altrettanto anche con i monili riprodotti da Piero della Francesca. Del 2015 è poi la mostra "I cretti della terra", nella sala esposizioni di Palazzo Pretorio, in cui realizzò la sua più coraggiosa visione, in chiave moderna e con l’utilizzo di tecniche miste, dell’elemento terra, perché nel frattempo si era dato alle forme pittoriche.
Ieri pomeriggio l’ultimo saluto a Bini nella chiesa del Sacro Cuore; alla moglie Loriana e alle figlie Roberta e Lucia le condoglianze della nostra redazione.