Arezzo, 1 giugno 2021 - «La Real Casa di Savoia annuncia: questa mattina si è spento, in Arezzo, S.A.R. il Principe Amedeo, Duca di Savoia e Duca d'Aosta». Lo si legge in un comunicato diffuso dai famigliari.
Il duca d'Aosta si è spento al San Donato, non di covid, nel corso della notte. Era ricoverato dal 27 maggio per un intervento chirurgico. Di recente era stato sottoposto in una clinica di Milano ad un intervento chirurgico importante, dopo il quale era poi rientrato nella sua residenza a Castiglion Fibocchi. Il 27 maggio il ricovero al San Donato nel reparto di urologia, per un piccolo intervento. L'operazione era andata a buon fine, tanto che per oggi era previsto che Amedeo lasciasse l'ospedale. Ma un attacco cardiaco improvviso gli è stato fatale.
Ha vissuto per buona parte della sua vita proprio nella nostra provincia. Amedeo aveva vissuto fra il Borro, nella grande tenuta di famiglia poi venduta ai Ferragamo, Castiglion Fibocchi e Meliciano a partire dagli anni ’60. Aveva 77 anni, ne avrebbe compiuti 78 a settembre.
Per decenni aveva vissuto nella tenuta del Borro, tra Laterina e San Giustino Valdarno, poi venduta nel 1999 ai Ferragamo, la famiglia della casa di moda. Ma non lasciò l'aretino: da anni viveva con la moglie Silvia Paternò a Castiglion Fibocchi, nei pressi del capoluogo.
Quando nel '99 lasciò il Borro aveva fatto stampare e affiggere pubblicamente manifesti di saluto per gli abitanti delle frazioni vicine non potendoli salutare e ringraziare uno a uno, avendone conosciuti di persona tantissimi in 30 anni di residenza nella tenuta
Il primissimo annuncio della morte, un attimo prima del dispaccio Ansa, era arrivato dalle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon. "Si inchinano commosse in occasione della scomparsa di S.A.R. Il Principe Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta" in un post Facebook firmato dal capitano di vascello Ugo d’Atri.
Amedeo di Savoia-Aosta era nato a Fiirenze nel settembre del 1943, membro di Casa Savoia e imprenditore, conosciuto anche con i titoli di cortesia di duca d’Aosta, principe della Cisterna e di Belriguardo, marchese di Voghera e conte di Ponderano.
Era figlio di Aimone di Savoia, per un breve periodo re di Croazia, che rinunciò al titolo pochi giorni dopo la nascita del figlio. Nel 2006 Amedeo aveva rivendicato per sé il titolo di duca di Savoia e il ruolo di Capo della Real Casa, in disputa con Vittorio Emanuele di Savoia.
Ha vissuto per anni a Castiglion Fibocchi, dove era imprenditore agricolo (Vini Savoia-Aosta) e da dove aveva seguito varie società in veste di consulente, consigliere d’amministrazione e presidente.
L'ultima controversia era stata sul nome "Savoia". Nella primavera del 2008 Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto citarono in giudizio Amedeo ed Aimone per il fatto che si firmavano col solo cognome di Savoia e non di Savoia-Aosta, configurando l’ipotesi di uso illecito di cognome.
Nel febbraio 2010 il tribunale di Arezzo aveva dato torto ad Amedeo e Aimone di Savoia per l’uso del cognome “di Savoia” e al pagamento del risarcimento dei danni arrecati pari a un totale di 200 000 euro. Ciononostante, Amedeo, che fin dalla nascita ha usato liberamente il cognome “di Savoia” o “di Savoia-Aosta”, aveva presentato ricorso in appello vincendolo nel gennaio del 2018. Ma la sentenza iniziale del 2010 era già state sospesa, permettendo ad Amedeo e a suo figlio Aimone di utilizzare il solo cognome “di Savoia”.
Amedeo era sposato in seconde notte con Silvia Paternò Ventimiglia di Spedalotto, nobile e impegnatissima nel sociale, in particolare nella Croce Rossa, per la quale ha partecipato a numerose missioni all'estero insieme ai contingenti militari italiani .
Dal primo matrimonio Amedeo aveva avuto tre figli: Bianca, Aimone e Mafalda.