Arezzo, 30 settembre 2015 - E' morto Mauro Ferri, novantacinquenne statista con radici e legami profondi con il nostro territorio. Era nato a Roma ma aveva Arezzo nel cuore. Mauro Ferri ha attraversato il Novecento lasciando un segno indelebile. Avvocato, combattente nella guerra di Liberazione, sindaco di Castel San Niccolò, Segretario della federazione socialista, consigliere comunale e provinciale di Arezzo. Poi le esperienze nazionali: deputato, Presidente dei gruppi parlamentari Psi e Psu, Ministro, parlamentare europeo, Presidente della Corte Costituzionale.
Quando, insieme ad Amintore Fanfani nel giugno 1996, gli fu conferita la cittadinanza onoraria, affermò: “ad Arezzo ho abitato con mia moglie e mio figlio, dai 30 ai 45 anni, quelli essenziali per la vita di un uomo. Qui ho cominciato la mia esperienza professionale come avvocato penalista, qui sono stato eletto consigliere comunale per la prima volta nel 1951, qui sono stato eletto deputato nel 1953 e confermato in tre legislature successive. Devo quindi alla cittadinanza aretina, agli elettori aretini queste prove dirette di fiducia”.
Il cordoglio del sindaco Ghinelli. "Arezzo perde un suo illustre concittadino. La scomparsa di Mauro Ferri, romano ma aretino di adozione, ci priva di un grande protagonista della storia politica, culturale e giuridica. Un curriculum di prestigio: nella Resistenza e poi Sindaco di Castel San Niccolò, Mauro Ferri ha cominciato a legare il suo nome a quello della nostra città fin dai primi anni cinquanta, quando ricoprì la carica di consigliere comunale e poi provinciale. Arezzo lo premiò eleggendolo a deputato nel 1953. Nonostante gli impegni romani sempre rilevanti - nel vivo della storia tormentata del socialismo italiano, in bilico fra massimalismo e riformismo, ministro per l’industria nel secondo governo Andreotti, parlamentare europeo, giudice costituzionale dal 1987 e presidente della Corte Costituzionale stessa per un anno tra il 1995 e il 1996 - Mauro Ferri mai ha tagliato quel legame con Arezzo che ne aveva caratterizzato gli esordi.
Lo dimostra il regalo, frutto della sua passione per la storia e i libri antichi, che fece alla biblioteca dell’università e dunque alla città intera nel 2007: i 21 volumi, corrispondenti alle 10 annate cha vanno dal 1789 al 1799, de “Le Moniteur Universal” l’organo ufficiale del governo francese pubblicato quotidianamente a Parigi. Proprio in virtù di questo legame gli era stata conferita nel 1996 la cittadinanza onoraria. A nome mio, dell’amministrazione che rappresento e dell’intera città, desidero esprimere il più sentito cordoglio per la scomparsa di un aretino eccellente".