REDAZIONE AREZZO

"È morto uno di noi": l’emozione di Rondine

Franco Vaccari ne ricorda il ruolo nella storia della Cittadella. "Tanti incontri, contatti continui: era un leader globale di pace"

Franco Vaccari ne ricorda il ruolo nella storia della Cittadella. "Tanti incontri, contatti continui: era un leader globale di pace"

Franco Vaccari ne ricorda il ruolo nella storia della Cittadella. "Tanti incontri, contatti continui: era un leader globale di pace"

"È morto un rondinese: così mi ha scritto stamani uno dei trecento ex studenti di Rondine da uno dei lati tragici delle tante guerre in cui siamo impegnati da quasi trent’anni. E questo annuncio-commento spontaneo rimbalza e riecheggia dall’altro lato della guerra e delle guerre, trovando conferma. Papa Francesco lo sentiamo uno di noi". Parole asciutte, secondo lo stile di Rondine che il suo fondatore e presidente mette in fila nel giorno del ricordo. Franco Vaccari ha incontrato il pontefice con i ragazzi della Cittadella della pace e con loro il "metodo" per superare i conflitti, quel lavoro certosino, quasi come la goccia che scava, portato avanti con tenacia da trent’anni, davanti ai potenti del mondo e nelle periferie del mondo. Nel borgo toscano i ragazzi che vivono la guerra ritrovano un equilibrio e sopratutto imparano a riconoscere nell’altro non più un nemivo ma una persona. C’è più di un filo che lega Rondine a Papa Francesco, è una rete di contatti che non si è mai interrotta. E£ Vaccari lo rimarca quando osserva: "Papa Francesco, una testimonianza quotidiana che ci ha sorretto e incoraggiato, nel nostro trentennale impegno per dissolvere l’idea del “nemico” e riaprire relazioni, fiducia e speranza. Una voce, un riferimento autorevole per tutti gli impegnati a tessere relazioni, a far avanzare la pace e arretrare la guerra. Una vicinanza costante alle vittime di ogni guerra, coinvolto con la stessa forza con tutte le persone, tutti i popoli e con il loro dolore". Quel Papa venuto dalla "periferia del mondo" che ha scelto di chiamarsi Francesco abbracciandone lo spirito e la missione, per Rondine ha rappresentato "una Parola con cui confrontarsi necessariamente, impossibile da evitare: per la coscienza di ciascuno, oltre le appartenenze, per la politica e le istituzioni che devono servire il bene comune. Un vero leader globale che ha saputo leggere la conflittualità di un mondo che rischia di andare in frantumi e instancabilmente si è speso per il dialogo e la pace". E tuttavia "Papa Francesco non ci ha lasciati; per tutti vale la sua eredita feconda, per chi crede nella vita eterna, annunciata nella Pasqua, lui vive e ci attende operoso in quel luogo finalmente senza confini al quale vogliamo prefigurare il nostro mondo", sottolinea Vaccari. La notizia della morte di Bergoglio è piombata nel silenzio del borgo alle porte della città dove i ragazzi già lavorano all’appuntamento di giugno, il festival Youtopic al quale parteciperà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello Stato sarà a Rondine il 6 giugno, nel giorno in cui si leva, alto, il grido di pace delle oltre cinquemila persone che marceranno da Arezzo alla Cittadella. Ma a guidare idealmente quella marcia per dire nasta a ogni conflitto ci sarà anche Francesco e il messaggio che consegna al mondo.

Lucia Bigozzi