Arezzo, 13 febbraio 2019 - E’ stata un po’ la pietra dello scandalo che ha contribuito a far deflagrare il caso della E45. Se infatti ci fosse stata ancora l’alternative della vecchia Tiberina Bis, il sequestro del viadotto Puleto avrebbe avuto conseguenze assai meno pesanti, col traffico deviato sulla statale di un tempo dismessa dall’Anas e alla fine declassata a comunale dopo il rifiuto della Provincia di assumerne la gestione perchè era già tutta franata.
Beffa delle beffe, i soldi per riaprire alla circolazione la Tiberina c’erano anche, 2 milioni e mezzo stanziati e mai spesi perchè l’Anas non può finanziare i lavori di una strada comunale, altrimenti i dirigenti rischiano il danno erariale. Bene, come era stato deciso nel vertice a Roma fra il ministro dei trasporti Toninelli, i sindaci e i rappresentanti della Regione, ora il problema pare superato.
Perchè proprio ieri, come spiega l’assessore toscano ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, proprio Toninelli ha autorizzato l’Anas a firmare la convensione con il Comune di Pieve per rimettere in sesto la Tiberina Bis. L’escomotage è quello di considerare la comunale come strada di servizio del cantiere sul Puleto, il che appunto consente di spendere finalmente i famosi 2,5 milioni, che rientrano a questo punto nel complesso dei lavori per consolidare il viadotto, già in mano a una ditta di Caserta.
Il secondo passaggio sarà la rinazionalizzazione dell’intero percorso della Tiberina Bis, compresi i tratti in Umbria e Romagna, ora affidati alle Province. Dovrebbe essere riclassificato tutto come statale di appoggio alla E45, in cui possa essere deviato il traffico in caso di problemi sulla superstrada.