REDAZIONE AREZZO

Ecco gli stipendi dei medici aretini Il più pagato dell’Asl è l’oculista

Nell’anno del Covid otto camici bianchi dei 177 in servizio hanno dichiarato sopra i 200mila euro. Oltre a Romani (387mila euro) ci sono Macrì (medico legale), Ciabatti (ortopedico) e Ciampalini (Otorino)

Il più ‘povero’ incassa lordi 76mila euro, il Paperone dei camici bianchi 387mila euro l’anno, ed è un oculista. Questioni, in sostanza di parcelle per la libera professione visto che, nel resto, le retribuzioni di medici e amministrativi per il 2021, l’anno del Covid, che la Asl Tse ha pubblicato sul sito, in omaggio alla trasparenza delle pubbliche amministrazioni, guadagnano pressoché le medesime cifre base. Lo stipendio tabellare è identico per tutti: 45.577, 61 euro.

Ma al dato vanno aggiunte alcune voci altamente variabili: la posizione, ovvero ruolo e scatti di anzianità, e le indennità fisse e ricorrenti che vanno da 0 euro a 50mila (comprendono dalle partecipazioni alle commissioni ai notturni), tutti a zero invece alla voce ‘retribuzioni di risultato’ (ma sostanzialmente perché il conteggio non è ancora stato fatto) mentre le differenze maggiori si registrano sulla ‘libera professione’, ovvero l’attività privata che i medici svolgono in regime di intramoenia: visite private, consulenze ma soprattutto interventi che alla fine sono i più costosi da una parte e redditizi dall’altra.

Dalla classifica Asl Tse, che nel comparto ‘ex Arezzo’ annovera 177 professionisti, emerge che 96 camici bianchi dichiarano più di 100mila euro l’anno lorde. Tra questi la maggior parte sono i primari ma con differenza anche notevoli. C’è chi è stato pagato 102mila euro e chi anche 195. Ma c’è un dato che spicca: appena il 20 per cento è donna. Gli altri sanitari sono tutti nella fascia tra i 70 e i 90 mila euro. Poi c’è lo scaglione successivo, ovvero gli over 200 che sono appena otto, tutti professionisti noti in città tra cui nessuna dottoressa.

In particolare, si tratta di Pasquale Macrì, il primario della medicina legale che nel 2021 ha dichiarato 295mila euro di cui 167 mila euro per libera professione e, recentemente è stato nominato nel Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni, del principe della lotta all’infertilità (direttore della rete regionale), Luca Mencaglia con uno stipendio totale di 204 mila euro. In cima alla classifica ci sono Michele De Angelis (chirurgia) con 273mila euro di cui 126 per la libera professione, Andrea Rinnovati, primario di Urologia con 238mila euro (112 per parcelle private), Pier Guido Ciabatti, a capo del Reparto di Otorinolaringoiatra (285mila euro di cui 148 intramoenia), Luigi Ciampalini, primario di Ortopedia (284mila euro con 158 di libera professione). Sopra i 200mila euro anche Leonardo Bolognese, a capo della Cardiologia con un totale dichiarato di 208mila euro.

Mentre stacca i colleghi di netto il primario di Oculistica del San Donato: Andrea Romani ha dichiarato 387mila euro nel 2021 tra stipendio base (45mila), retribuzione di posizione (37mila), indennità fisse o ricorrenti (44mila) e libera professione (259mila euro).

Eri.P.