Che anno sarà per l’economia? Le parole chiave che hanno accompagnato il 2024 continuano la loro corsa: incertezza e instabilità. I mercati internazionali restano ancora sull’altalena di indicatori "impazziti" per gli effetti delle guerre che bloccano i consumi e mettono un freno allo sviluppo. Fattori che impattano anche sull’economia aretina, molto proiettata sulle esportazioni. Che in questo momento viaggiano, sì, ma col freno a mano tirato.
È il caso dell’oreficeria che malgrado il quadro internazionale continua ad alimentare il motore dell’export e tuttavia risente della fase di instabilità, pure sui mercati più consolidati e "ricchi", come quello degli Emirati Arabi. Complessivamente l’economia aretina non arretra ma neppure viaggia col turbo: un andamento costante ma lento, a voler sintetizzare, rispetto alle potenzialità. Nel terzo trimestre 2024 (i dati definitivi saranno disponibili a febbraio) si è registrata una tendenza al ribasso dell’inflazione che ha generato un effetto positivo su famiglie e imprese. Le stime Ocse sul Pil mondiale segnalano una crescita stabile a +3,2% sia nel 2024 che per il 2025. A livello nazionale, rispetto ad una crescita del Pil che l’Ocse aveva stimato dello 0,8% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025, il Fondo monetario internazionale iopotizza inveceuna crescita dello 0.7% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025.
Il quadro provinciale: le stime di Prometeia prevedono che il valore aggiunto si attesti a circa 11 miliardi di euro nel 2024, in crescita dello 0,8% in termini reali. Per il 2025 è attesa una conferma del risultato di quest’anno, con un analogo incremento di +0,8%. Uno scenario che apre l’anno all’insegna della sostanziale stabilità ma senza slanci in avanti. Se analizziamo l’andamento dei singoli settori economici nella seconda parte del 2024 e nelle previsioni per il 2025, l’agricoltura (rappresenta il 3,6% del valore aggiunto provinciale), incassa una crescita del 10,1% nel 2024 che trova conferma nelle stime per il nuovo anno (+4,1%).
Per le costruzioni (5,1% del valore totale), al contrario, i dati sono col segno meno: la sostanziale riduzione degli incentivi fiscali determina una flessione del valore aggiunto di -5,1% nel 2024 e dell’8,3% nel 2025. I servizi (59,7% del valore totale), chiudono il 2024 con una crescita dell’1,4% che continuerà sullo stesso livello anche nel 2025 (+1,4%). Il 2024, infine, è stato un anno di sostanziale stabilità per l’industria (31,6% del valore complessivo: il valore aggiunto subisce infatti una minima flessione dello 0,1%.
Nel 2025 si dovrebbe verificare però una ripresa caratterizzata da una crescita del valore aggiunto dell’1%. Un andamento incoraggiante sopratutto per il settore manifatturiero. Altro fattore che pesa sulla bilancia economica è il reddito disponibile delle famiglie aretine: il 2024 ha evidenziato un incremento del 4,2% che dovrebbe trovare conferma, anche se su livelli leggermente più bassi, nel corso del 2025 (+2,5%).
La spesa per consumi finali delle famiglie, dopo la forte crescita nel 2023 (7%), nel 2024, pur rimanendo in area positiva, ha rallentato il passo (+1,4%). Migliorano le previsioni per il 2025 (+2,5%). Sul fronte del lavoro se nel 2024 c’è stata una crescita degli occupati del 3,3%, in questo anno le stime segnalano un rallentamento allo 0,8%. Altro capitolo: vita e morte delle imprese. Nel terzo trimestre 2024 le nuove iscrizioni al Registro Imprese della Camera di Commercio sono state 363, mentre le cancellazioni non di ufficio sono state 290. Il saldo iscrizioni-cessazioni si attesta a +73 imprese che, seppur positivo, rilevano gli esperti dell’ente camerale, si colloca sul livello più basso fra i corrispondenti trimestri degli anni post pandemici.
Il numero complessivo delle imprese che hanno sede in provincia di Arezzo nel terzo trimestre 2024 è pari a 35.308 unità, in flessione dello 0.8% rispetto al corrispondente dato del 2023. Nell’anno appena nato il motore dell’economia tiene e spinge, ma non a tutto gas.