"Era una primavera: ora arriva la gelata". Gilberto Pittarello smette per un attimo i panni del sindacalista per indossare quelli del giardiniere. Magari Chance, il protagonista di "Oltre il giardino", le cui parole nel film di Peter Sellers scuotevano la politica. Ma torna subito sindacalista. "Erano già ripartite le casse integrazioni per il ritardo nell’arrivo dei crediti e quindi i problemi di liquidità delle aziende: ora con il blocco arriveranno a pioggia". Il blocco è quello della cessione dei crediti, la formula che aveva fatto moltiplicare i cantieri come il pane e i pesci. E Pittarello insieme al collega Serafino Marino della Filca Cisl ne snocciola tutti i dati.
"Nel biennio 2019-2020 le imprese erano 313. Nel 2022 con il superbonus sono diventate 406". L’aumento è del 29,7%. E non è il dato più eclatante. "Il numero degli operai era salito del 42,2%: con un aumento di lavoratori passato da 1343 a 1910". Ultima ciliegina di una torta già sull’orlo di sciogliersi? "Il numero delle ore lavorate da un milione e 780 mila era passato a due milioni e mila".
Ovvero un balzo del 52,7%. Purtroppo lo scopriamo quasi sul viale del tramonto. "Eliminare in maniera brusca il percorso della cessione del credito e dello sconto in fattura significa mettere al tappeto le costruzioni che dopo anni di crisi avevano visto la ripresa". Appunto, la gelata sulle gemme primaverili. E il peggio dovrebbe ancora venire.
Perché la linea rossa non passa solo dalle imprese ma anche dalle famiglie, travolte dalle nuove regole. Perché la soluzione della detrazione decennale dell’Irpef secondo il sindacato n on è uguale per tutti. "Il Superbonus diventa inutilizzabile per chi ha basso reddito: dobbiamo rivederlo per andare incontro ai redditi meno alti ripristinano almeno per queste categorie la cessione del credito".
Una linea che potrebbe attraversare i condomini: chi può pagare e chi no, e chi si accollerebbe il peso delle quote non versate? Una vicenda fatta di tante domande. "Solo per le imprese regolari iscritte alla cassa edile di Arezzo – insiste Pittarello – il superbonus aveva prodotto un aumento di retribuzioni di 11 milioni di euro, che diventano 20 calcolando il gettito Irpef e l’Iva".
Un grido d’allarme e l’indicazione di una soluzione: puntando sul fronte della transizione ecologica, anche se ora sembra l’ultimo dei problemi. "Entro il 2050 va completata la messa a norma energetica, è il limite che si è data tutta l’Europa: di questo passo non ce la faremo mai".
Ma ora la vera emergenza è un’altra. "Decine di imprese solo ad Arezzo rischiano la chiusura, centinaia di lavoratori perderanno il posto. E le conseguenze sociali sarebbero pesantissime, dalle difficoltà delle famiglie a quelle delle aziende".
A rincarare la dose c’è anche la segretaria della Cisl Silvia Russo. "Inutile adesso recriminare sugli errori fatti e le criticità che a suo tempo avevamo evidenziato. Avevamo cercato di far luce sulle tante aziende e cooperative fittizie nate per approfittare di profitti facili. Occorre pensare a chi in buonafede è rimasto invischiato nelle tenaglie delle cessioni, come i lavoratori, le famiglie e le aziende: la transizione ecologica necessaria che non si deve realizzare con meccanismi costosi".
Invece qui il prezzo cresce. E la gelata fa secca qualsiasi traccia di primavera.
Alberto Pierini