
La Rappresentante di Lista durante la finale di Sanremo 2022 (Ansa)
Arezzo, 7 febbraio 2022 - Le interviste erano da remoto ma «La Rappresentante di Lista» ogni volta cambiava abito. Vanitosi? No, professionali. E soprattutto seguiti da una squadra tutta loro: quella di Woodworm. «Mai avuto un team così» esclama Veronica Lucchesi, la cantante ormai eletta ad una delle voci più importanti della musica italiana. Un team aretino e in piena crescita. «Sanremo è una ribalta straordinaria, sei sotto tutti i riflettori» spiega Paco Mengozzi, che affianca nell’avventura Andrea Marmorini e Marco Gallorini. «Cantanti e gruppi si fanno avanti per essere seguiti nella loro crescita». Arrivata all’apice, con il settimo posto di Veronica e Dario: che è in realtà più alto. «Nelle uscite radio siamo secondi, dietro solo a Mahmood. Così nelle visualizzazioni social. Per non dire del giudizio di critici e sala stampa». Si sono arenati per una sera davanti al televoto. «Ha fatto risalire gli artisti che arrivano dai talent, i nostri hanno radici diverse». E’ bastato riallargare lo zoom e sono tornati settimi. «Ma lo hanno mantenuto con il televoto in finale, è importante». Ma ormai il gruppo è lanciato: e Veronica si regala un duetto con Morandi nei camerini e uno scambio a Domenica In. Ma cosa resta dopo il Festival? «Una crescita i cui effetti coinvolgono totalmente Arezzo». Intanto da Sanremo esce quasi blindato il ritorno del Festival estivo, che si chiama Mengo a immagine e somiglianza di Mengozzi. «Incrociamo le dita: siamo pronti ad una cinque giorni al Prato. Ma tutto in sintonia completa con il Comune, la Fondazione Intour e non solo: penso a Beppe Sugar, alla Fiera Antiquaria». Il bicchiere di Paco non è mezzo pieno, dopo il Festival trabocca. «Il progetto è avanzato, lo definiremo al tavolo con i partner». Un gruppo è già sicuro: lei, la Rappresentante. «Il loro tour al chiuso è a novembre ma d’estate ci sono». Un bis al concerto del 2019: solo l’inizio. «E ci sono le condizioni per moltiplicare le serate estive: gli eventi all’Anfiteatro hanno dimostrato grande potenzialità, potrebbe allargarsi sul resto dell’estate». Dal turismo di Natale al pop della stagione calda. Con la macchina da guerra di Woodworm accesa. «Ma rimaniamo selettivi: non puoi accogliere tutti quelli che ti cercano. Dobbiamo essere attenti a intercettare i grandi del futuro». Lo scenario è la musica Indie, da anni l’asset principale di Mengozzi, sdoganato a Sanremo dall’anno dello Stato sociale. «Il nostro staff sta crescendo ma se prendi un cantante lo devi seguire in tutti i dettagli». Sul web, sui social, nelle radio. O cambiargli i vestiti al Festival. E il pugno chiuso? «Sono dettagli che la lente di Sanremo amplifica a dismisura». Un caso? Neanche a pensarci. Loro non lasciano niente al caso e lo sanno. E il gesto, lontano da un invito alla rivolta, diventa l’ennesimo volano per scalare la musica.