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Il Pd di Castelfranco Piandiscò ha scelto: sarà Massimo Mandò il candidato a sindaco per le elezioni amministrative di giugno. L’assemblea dell’unione comunale riunita martedì sera ha indicato come proprio rappresentante alla prossima tornata elettorale il medico in pensione, 70 anni, ex direttore del dipartimento emergenza-urgenza della Asl Toscana Sud Est e in precedenza responsabile della centrale operativa del 118 di Arezzo, già consigliere e vicesindaco di Pian di Sco. Tra i kingmaker dell’operazione il sindaco Enzo Cacioli e l’ex sindaco di Pian di Sco Nazareno Betti. "L’assemblea degli iscritti Pd di Castelfranco Piandiscò - si legge nella nota diffusa dai dem - ha espresso a maggioranza il sostegno alla candidatura di Massimo Mandò alla carica di sindaco e dato mandato alla segretaria dell’unione comunale Silvia Lentucci di verificare la possibilità di un accordo unitario".
Il dispositivo parla chiaro: c’è una candidatura ufficiale, ma sarà necessario un nuovo passaggio con gli iscritti per tenere unito un partito letteralmente spaccato a metà. Sugli 80 aventi diritto al voto, infatti, soltanto 41 si sono presentati alla riunione e di questi 37 hanno espresso la propria preferenza verso Mandò, mentre 4 si sono astenuti. Convitati di pietra del vertice gli iscritti di Faella e Castelfranco, che hanno deciso di non partecipare all’assise, in polemica aperta con l’ordine del giorno dell’assemblea che avrebbe ridotto la votazione ad un referendum Mandò-Casini. Ancora non è dato sapere come decideranno di muoversi i circoli di Faella e Castelfranco, che ritengono Mandò il candidato del solo circolo di Pian di Sco e puntavano sull’assessore Filippo Casini per imprimere una svolta.
Con tutta probabilità verrà convocata una nuova riunione degli iscritti nella quale alla segretaria Lentucci spetterà l’arduo compito di tenere il partito unito in questa fase a dir poco delicata, con il segretario del circolo faellese Andrea Pieralli che ha deciso di rassegnare le dimissioni. Anche la Lista Civica Castelfranco Piandiscò ha commentato gli ultimi avvenimenti in casa del centrosinistra: "Dopo 10 anni di errori e di arroganza nella gestione del comune unico - ha tuonato il presidente Marco Morbidelli - cosa pretendevano quelli del Pd. Registriamo divisioni insanabili che purtroppo avevamo previsto facilmente quando ci opponemmo alla fusione. I campanili non sono mai finiti, anzi hanno spaccato famiglie politiche e aggregazioni. Noi responsabilmente faremo di tutto perché i cittadini ritrovino fiducia in un’amministrazione capace di risolvere i problemi, capace di spendere equamente i soldi, capace di rispettare nei fatti e non a parole i valori comuni.
Non c’è bisogno di guru o curricula professionali, c’è bisogno di capacità e di cuore, quello che la Lista Civica da decenni ha messo in campo per il paese. Ma chi ha volontà, spirito di servizio e buon senso si attivi con noi". Una dura presa di posizione che arriva come il sale sulla ferita, un modo per far capire ai dissidenti del Pd che per loro non c’è spazio nel partito. Resta adesso da capire se verrà trovata una sintesi in questa lotta fratricida o se il gruppo che si riconosce in Casini taglierà definitivamente i ponti.