
L'inaugurazione della foto
Arezzo, 9 aprile 2025 – La foto di Elisa Carloni prima donna sindaco di un Comune toscano, scelta dai colleghi del Consiglio comunale di Castiglion Fibocchi, il 7 aprile del 1946, campeggia ora nella sala conferenze dello Spazio Espositivo Ciampi di palazzo del Pegaso.
“Un’immagine che non poteva mancare da noi e che già trova spazio nella sala delle Donne a Montecitorio. Elisa Carloni è stata una donna coraggiosa che ha guidato la sua comunità in un tempo molto difficile” ha sottolineato il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo che è intervenuto alla cerimonia con il consigliere regionale Marco Casucci, con la presidente della commissione Regionale per le Pari opportunità della Toscana Francesca Basanieri e con il sindaco di Castiglion FibocchiMarco Ermini.
Hanno voluto portare la loro testimonianza il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli e l’ex amministratore locale Ernesto Ferrini. Mentre ha inviato una lettera la consigliera regionale Lucia De Robertis. “Chiudiamo gli occhi e torniamo a quegli anni – ha proseguito il presidente Mazzeo –.
Era appena finita la Seconda guerra mondiale e le donne da poco avevano avuto la possibilità di votare ed essere elette. Elisa Carloni era molto impegnata nel tessuto associativo del comune di Castiglion Fibocchi e diventò la prima sindaca della Toscana.
La ricordiamo esponendo una sua immagine non solo per fare memoria, ma anche per indicare la strada verso il futuro. Noi abbiamo bisogno che si investa sempre di più nell’impegno delle donne nelle istituzioni con ruoli di primo piano”.
A proporre questo riconoscimento il consigliere regionale Marco Casucci: “Sono molto orgoglioso di averlo fatto. È una bella giornata per la comunità di Castiglion Fibocchi, perché viene ricordata una figura centrale, che in uno tra i momenti più difficili della storia castiglionese, seppe imporsi, lei casalinga, come donna e come sindaca nella propria comunità.
Ha dato anche un messaggio positivo di sviluppo alle future generazioni degno della storia toscana. Una personalità importante per la nostra società che si è ribellata al conformismo del suo tempo”.
“Elisa Carloni è stata tra le prime sindache d’Italia e un riconoscimento per lei era doveroso e necessario”. Ha sottolineato la presidente della commissione Regionale per le Pari opportunità della Toscana Francesca Basanieri.
“È importante ricordarla – ha proseguito Basanieri – perché troppo spesso le donne, anche se hanno avuto dei ruoli importanti in ogni campo della società, sono state dimenticate e le loro storie poco raccontate. Era una donna di carattere, che con le sue forze, è riuscita a farsi avanti e a ridare la libertà e la democrazia al suo comune”.
Dalla presidente Basanieri l’auspicio per il futuro che il sindaco di Castiglion Fibocchi mandi un invito a tutti i colleghi della Toscana per mettere in campo un’iniziativa per intitolare i luoghi pubblici anche alle donne, per ricordare questa sindaca in tanti territori.
Un invito raccolto dal sindaco di Castiglion Fibocchi Marco Ermini: “Sarà mio compito portare avanti questa iniziativa per intitolare una strada a Elisa Carloni”. “Oggi – ha proseguito – è una giornata importante per la nostra comunità e per l’intera regione Toscana. Il 7 aprile di 79anni fa il Consiglio comunale di Castiglion Fibocchi la eleggeva.
Lei ha avuto un riconoscimento da parte della Camera dei Deputati, il 24 luglio del 2024, con la sua foto esposta nella sala delle Donne. A Castiglion Fibocchi le abbiamo dedicato la biblioteca comunale e oggi arriva, a chiudere il cerchio, anche un riconoscimento ufficiale della Regione Toscana.
Il mio impegno come sindaco per il futuro sarà quello di calendarizzare una data che diventi un’occasione per ricordarla ogni anno”. Nel suo ricordo il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli ha parlato “di un atto di grande emancipazione, che ha dimostrato la lungimiranza di quel Consiglio comunale che elesse Elisa Carloni”.
“Si tratta di una pioniera verso cui tutte le donne impegnate in politica e nell’amministrazione della cosa pubblica devono essere riconoscenti”. Il pensiero che la consigliera Lucia De Robertis ha affidato ad una lettera.