REDAZIONE AREZZO

Emergenza, è stato di agitazione. Desideri: "Nessun taglio, più medici". Mugnai attacca

L’Intersindacale medica della Usl Toscana Sud-Est all'attacco: "Basta con le promesse mai mantenute, in corso un indebolimento della risposta". Replica della Asl

Pronto soccorso (foto repertorio)

Arezzo, 29 giugno 2017 - Si avvelena ancora la vertenza infinita sulla sanità. Stavolta è l’Intersindacale Medica della USL Toscana Sud-Est a riattivare lo stato di agitazione nel settore emergenza. «Gli impegni presi dal direttore generale Enrico Desideri sono stati integralmente disattesi» Motivi? «La direzione dell’emergenzaha individuato e proposto unilateralmente un modello che prevede la demedicalizzazione selvaggia delle ambulanze sul territorio e la riduzione del personale sanitario in tutte le fasi dei processi e dei percorsi sanitari, anche per patologiecome l’ictus, l’infarto e il trauma maggiore; come conseguenza l’aggravarsi del noto sovraffollamento dei pronti soccorsi.

«Si sceglie un sistema che sposta la responsabilità della gestione del cittadino in difficoltà dal personale sanitario al mondo del volontariato, elemento indispensabile per il trasporto sanitario d’emergenza ma che non può essere abbandonato a se stesso. Viene spacciato per un “potenziamento” della risposta all’emergenza sanitarial’incremento delle ambulanze con 1 autista e 1 soccorritore al posto delle postazioni con medico e infermiere. Nella centrale operativa di Arezzo non è presente la figura del Medico di Centrale, obbligatoria per legge. La cronica carenza di medici farà sì che in alcune zone per la prima volta dal 1997 si dovranno chiudere dei punti di emergenza territoriale per l’impossibilità di coprire i turni nei mesi estivi».

Immediata la replica dell'azienda sanitaria. “Nulla viene modificato senza la condivisione e il confronto con i sindacati, anche in attesa degli indirizzi regionali”. E’ quanto dichiarato dal direttore generale della Asl Toscana sud est Enrico Desideri al termine della riunione che si è svolta in tarda mattinata con i sindacati relativamente alle questioni dell’Emergenza - Urgenza. 

All’incontro, a cui hanno partecipato solo due sigle sindacali, CIMO e AMPO, sono state ribadite e condivise cinque forti volontà: l’importanza dell’integrazione tra ospedale e territorio; la centralità del medico nell’Emergenza – Urgenza, ferma restando l’insostituibilità dell’infermiere; la volontà di ridefinire insieme il fabbisogno di medici e di infermieri nel prossimo triennio; l’abbattimento del precariato, che non garantisce né i professionisti né i cittadini; la garanzia di maggiori tutele assicurative ai medici.

Durante l’incontro sono stati presentati anche i dati aziendali. Dall’inizio dell’anno i medici sono aumentati di 5 unità; inoltre è partita una procedura per l’incremento di altri 15 medici; da settembre-ottobre sarà attivata un’ulteriore procedura di mobilità per 8 medici in più.

Nella lotta alla precarietà, l’Azienda ricorda che sono già stati stabilizzati 15 medici senza spostarli dalla loro sede di lavoro e che la Regione Toscana ha dato avvio a procedure di stabilizzazione per i medici convenzionati. Queste riguardano anche 20 professionisti convenzionati con la Asl Toscana sud est.

Infine, pur rimarcando che il coinvolgimento dei sindacati era già in essere con incontri mensili partiti nel gennaio scorso, l’Azienda ha deciso di attivare un tavolo di concertazione. La prima riunione è stata fissata per il 5 luglio prossimo.

“L’Emergenza Urgenza è la pre - condizione per garantire equità delle cure ai nostri cittadini, anche per quelli che abitano più lontani dagli ospedali – conclude Desideri - La nostra Area vanta molti primati, che ci vengono spesso riconosciuti a livello nazionale. Sappiamo che questi risultati sono dovuti ai nostri medici e ai nostri infermieri. Senza la loro passione non saremmo in grado di mantenerli e incrementarli”.