
Alberi da frutto gelati
Arezzo, 19 marzo 2025 – Alla vigilia della primavera, scatta l’effetto igloo sui frutteti della Valdichiana. Per fronteggiare il drastico calo delle temperature che, nella notte, ha fatto precipitare il termometro sotto lo zero, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha tempestivamente attivato il servizio anti-brina. Le aziende agricole servite dal distretto irriguo 21 quindi, grazie alla fornitura di acqua in pressione, hanno potuto procedere con la micro-irrigazione che, ancora una volta, ha salvato dal gelo killer produzioni e raccolti.
“Ormai siamo consapevoli della necessità di avviare la stagione irrigua in tempo. L’acqua infatti non è solo una risorsa per contrastare la siccità ma anche un’arma contro le gelate notturne primaverili”, spiega il Direttore Generale Francesco Lisi.
“La nebulizzazione è una pratica agronomica preziosa: crea un guscio protettivo attorno a fiori e gemme, stabilizzando la temperatura interna e riducendo di conseguenza i danni causati dalle gelate improvvise”.
L’effetto igloo, generato dall’acqua ghiacciata, non solo affascina chi si trova ad ammirare i frutteti cristallizzati al mattino, ma si conferma un metodo sostenibile e fondamentale per la tutela delle produzioni agricole.
Nell’occasione, il Consorzio di Bonifica ricorda l’apertura ufficiale della stagione irrigua 2025. "Le imprese agricole, servite dai distretti irrigui gestiti dal Consorzio, che necessitano della fornitura possono presentare richiesta online sul sito dell’Ente", informa l’ingegner Lorella Marzilli, caposettore irrigazione.
"Questa apertura anticipata garantisce un’efficace protezione contro le gelate primaverili, che negli ultimi anni hanno messo a dura prova i frutteti della Valdichiana". Un’ulteriore emergenza è stata affrontata con tempestività nella tarda serata di ieri, quando un guasto alla rete di distribuzione del Distretto Irriguo 21 ha minacciato la continuità del servizio.
Grazie all’intervento rapido della squadra irrigazione, guidata dall’ingegner Lorella Marzilli e composta dall’ingegner Pietro Brancaccio e dall’operaio Angelo Macan, la funzionalità della rete è stata ripristinata in tempo record, salvando così le colture dal gelo.