"Trattati a pesci in faccia dopo più di mezzo secolo di attività a servizio degli altri e senza chiedere niente a nessuno. Abbiamo tolto le persone dalla strada e recuperato materiale, facendo risparmiare alla collettività migliaia e migliaia di euro". Franco Monnicchi, presidente di Emmaus Laterina, non ha usato giri di parole ieri mattina durante la conferenza stampa indetta per annunciare la chiusura definitiva di una realtà solidale approdata a Ponticino nel lontano 1972 quando Franco Bettoli e la moglie Margit decisero di rendere concreti i principi della cosiddetta "insurrezione della bontà", avviata in Francia dall’Abbé Pierre. Attenzione agli ultimi, condivisione, cooperazione tra i popoli i cardini del messaggio del Movimento che si è propagato in tutta la Penisola e grazie al lavoro di raccolta e vendita di materiali usati nel tempo è riuscito a finanziare progetti di solidarietà in Africa, Asia, America Latina e Bosnia. "Abbiamo anche fatto nascere il forum del terzo settore ad Arezzo, eppure questo territorio non ci vuole", continua con amarezza Monnicchi elencando i motivi che hanno portato a scrivere la parola fine sull’esperienza. "Il primo è economico, perché il mercatino solidale non riusciva a sostenere i costi della comunità che, com’è noto, si autofinanzia con il lavoro di recupero di mobili, arredi e vestiario. Quell’economia circolare che adesso va tanto di moda, ma che noi mettiamo in pratica da più di 50 anni. L’altro motivo è logistico. La casa dov’era ospitata la comunità è risultata inagibile e quindi responsabilmente si è deciso di spostare le sei persone presenti nelle sedi Emmaus di Palermo, Padova e Cuneo". Ostacoli che tuttavia avrebbero potuto essere superati: "L’intenzione era di trasferirsi in una collocazione alternativa - spiega - più centrale e fruibile anche per il mercato, ad esempio nel capoluogo di provincia. La ricerca di una nuova sede è durata a lungo, ma le istituzioni non ci sono state vicine nonostante l’impegno profuso a sostegno della comunità e dei bisognosi portato avanti per decenni".
Bocciata anche la proposta di creare centri di riuso, anzi "il gestore del servizio dei rifiuti ci ha fatto sapere improvvisamente che non potevamo conferire nelle isole ecologiche quella modesta quantità di scarto legata all’attività del mercatino. Una chiusura totale e peraltro senza alcuna comunicazione preventiva". L’addio sembra di quelli che non ammettono ripensamenti e il tentativo del sindaco di Laterina Pergine Valdarno di sciogliere almeno quest’ultimo nodo è ritenuto "fuori tempo massimo. Quanto accaduto rappresenta una sconfitta per tutti, non certo per Emmaus che ha fatto il possibile per restare e continuerà ad operare altrove nel solco di questa esperienza". Scorrono dunque i titoli di coda e l’uscita di scena non poteva che essere all’insegna della solidarietà, perché oggetti e mobilio raccolti e rimasti invenduti a Ponticino verranno dirottati in parte a Faenza per far rinascere il mercato Emmaus devastato dall’alluvione e il resto donati alle associazioni di volontariato della nostra provincia. Per prenotare un appuntamento scrivere una mail a [email protected] o telefonare al numero 0575 896558.