"È doveroso ricercare un maggior equilibrio con la tutela del paesaggio e del territorio e salvaguardando e valorizzando le produzioni di qualità". A dirlo è il gruppo di maggioranza di Civitella Solidarietà e Progresso ha discusso sulla proposta di legge regionale 291 che si occupa dell’individuazione delle aree idonee e non idonee per l’istallazione di impianti di produzione di energie da fonti rinnovabili.
"La Toscana – spiega il gruppo politico di Civitella - da sempre attenta al proprio territorio e alla produzione di energie ‘verdi’ oggi si trova a declinare gli obiettivi europei con l’arduo compito di coniugare sostenibilità e tutela del paesaggio. Siamo assolutamente consapevoli che è necessario un ulteriore sforzo senza però cambiare radicalmente le caratteristiche dei vari territori apprezzati da milioni di turisti provenienti da tutto il mondo".
Da qui una richiesta rivolta, nello specifico, a tutti i consiglieri regionali affinché si facciano carico delle numerose istanze provenienti dai territori. Tra le richieste avanzate c’è quella di vincolare in maniera prioritaria l’utilizzo di superfici di strutture già edificate come capannoni industriali, parcheggi rispetto alle nuove istallazioni a terra "evitando – spiegano – "che siano mere speculazioni economiche per le grandi società.
Inoltre il ricorso all’agrifotovoltaico deve rientrare tra gli interventi complementari al reddito agricolo e non sostitutivo individuando un limite per gli impianti ad 1megawatt da realizzare a cura di imprenditori agricoli singoli o in forma associata. E’ necessario che i requisiti dell’imprenditore agricolo siano mantenuti per tutta l’intera durata dell’impianto e che sia previsto una garanzia per lo smantellamento dello stesso in caso di perdita dei requisiti.
Tra le tutele richieste c’è quella verso le produzioni agricolo-alimentari di qualità e alle aree dove sono stati realizzati o programmati investimenti pubblici a servizio dell’agricoltura. "Il distretto irriguo n.21 che interessa parti della Valdichiana, compreso il Comune di Civitella ne è una testimonianza. Riteniamo che in queste aree l’istallazione di fotovoltaici a terra non sia assolutamente compatibile con l’attività agricola a cui i terreni sono vocati e destinati".