REDAZIONE AREZZO

“Ero sola, mi levò le mutandine“

La paura di una bimba di otto anni vittima della sua stessa famiglia

“La mia prima casa era senza luci, senza cesso, senza acqua, non conoscevo mia madre, non conoscevo nessuno, Dio che tristezza io dormivo in una parte della casa dove mia madre accatastava la legna, dietro una tenda (uno straccio di tenda) la casa era buia anche di giorno le case vecchie con quelle finestre piccole e la candela accesa, ogni movimento di fiammella crea fantasmi neri ombre nere, terribile, in più nella casa vicina c’era una famiglia con un altarino, e tutte le sere alle 5 iniziava una nenia da brivido ancora la sento nelle orecchie quelle preghiere cantate, sembrava un inno alla morte…mio fratello (quasi 10 anni) si è sentito male, la vigilia di Natale vomitava e cagava nessun sapeva cosa aveva, alla fine mia madre decise di portarlo all’Ospedale nella vicina città, io ero in casa con il piccolo Luigidi poco più di un anno, quello che era l’amico di mia madre mi ha chiamata di sopra dove c’era l’unica camera da letto, mi ha messo sul letto e mi ha levato le mutandine”.