ANGELA BALDI
Cronaca

"Ero troppo fatto". Il Cile torna a cantare:: "Con la musica esco dal tunnel dell’alcol"

Lorenzo Cilembrini presenta il titolo provocatorio del suo nuovo singolo: "Ragazzi attenti: la droga uccide e la bottiglia è il peggior nemico". L’incoraggiamento arrivato da Pau dei Negrita: "Gli sarò sempre grato".

"Ero troppo fatto". Il Cile torna a cantare:: "Con la musica esco dal tunnel dell’alcol"

A inizio settembre la rivelazione choc sui social: "Se tocco ancora alcol muoio", un monito ai ragazzi a chiedere aiuto e poi il racconto del cammino per la redenzione. Oggi Il Cile, Lorenzo Cilembrini, esce su tutte le piattaforme digitali col nuovo singolo "Ero troppo fatto" che parla di un passato burrascoso ma anche nuovo inizio visto che anticipa l’uscita dell’album.

Cile, oggi esce Ero troppo fatto, nomen omen?

"Il titolo è una provocazione e una dissacrazione dei miei alti e bassi umani e lavorativi, il testo è stato scritto anni fa, dopo la morte di una persona cara, la canzone era rimasta sospesa. Dopo tutte le mie vicissitudini il finale si è scritto da solo".

Hai raccontato sui social che un anno fa pesavi 125 chili e avevi perso il controllo delle tue azioni, come si riprende in mano la propria vita?

"Restando lucidi e ritrovando i valori persi: famiglia, colleghi, Pau dei Negrita mi ha scritto cose molto belle e gli sarò sempre grato per questo, nel mio caso anche pregando un’energia superiore che da sano percepisco di più".

La dipendenza da alcol di cui hai parlato è qualcosa che si lega al concetto di musicista o "artista dannato"?

"Dopo essermi confrontato con specialisti, ho capito che la mia condizione è insita nella mia personalità, la problematica sarebbe potuta esplodere anche se avessi fatto l’impiegato. Che il musicista con le sostanze renda di più è una leggenda, non a caso quelli che sono riconducibili a questa iconografia o sono morti a 27 anni o hanno smesso tutto (come fece David Bowie per esempio). L’importante è esserne coscienti e volere dar una svolta alla propria vita. Una persona può anche non toccare più l’alcol a la vita, ma se è alcolista lo resta fino alla morte".

La musica ti ha accompagnato anche nei momenti più bui, è un’ancora di salvezza?

"Non ho mai smesso di scrivere e comporre, per me o per altri, non so se si può chiamare salvezza ma certamente è un’ossessione così solida che riesce a tenerti fuori dai guai".

Che messaggio vuoi lanciare ai tuoi quasi 19mila followers?

"Sono antiproibizionista convinto, credo nel libero arbitrio, tutti hanno il diritto di fare le proprie esperienze. Di droga si può morire, eccetto la cannabis che io non ho mai amato nonostante la canzone “Maria Salvador” con J-Ax mi leghi a lei. E l’alcol può divenire la peggior droga se si è inclini alla dipendenza".

Quando uscirà il nuovo disco e di cosa parlerà?

"Parlerà di me anche al di fuori delle relazioni amorose, parlerà di questo mondo sempre più veloce e complesso. Ancora non c’è una data, sarà intorno a novembre mese del mio compleanno, per una volta mi faccio il regalo che vorrei".