ERIKA PONTINI
Cronaca

Esposto del Comitato e analisi Arpat L’innesco dell’indagine Podere Rota

Al sindaco Chienni la proroga notificata un mese fa: "Non sono a conoscenza dei motivi, continuo a lavorare"

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di Erika Pontini

Prende le mosse dall’ultimo’ esposto del Comitato "Le vittime di Podere Rota" che da 13 anni si batte contro la discarica e lamenta l’inerzia di Regione e Comune nonostante i rilievi di Arpat che già in precedenza avevano evidenziato l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee dell’area e addebitavano la colpa alla discarica, l’indagine della procura di Firenze (anticipata da ’La Nazione’) che ha portato all’iscrizione nel registro delle notizie di reato di cinque persone tra cui il sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni del Pd, al quale l’atto è stato notificato il 18 marzo.

Il documento del Comitato è datato 21 luglio e indirizzato alla procura di Firenze e alla compagnia della Guardia di finanza di San Giovanni Valdarno: proprio gli investigatori delle fiamme gialle, dopo aver sentito gli stessi esponenti a sommarie informazioni, depositarono in procura la notizia di reato il successivo 2 agosto. Sei mesi dopo i magistrati hanno bisogno di indagare ancora per le ipotesi di reato emerse: disastro ambientale, inquinamento, attività organizzata per il traffico di rifiuti e, per Chienni e Renata Laura Caselli, dirigente del settore bonifiche della Regione Toscana anche omissione di atti d’ufficio in quanto pubblici ufficiali. A loro furono indirizzate le relazioni Arpat nelle quali si sollecitavano ai sensi del Codice dell’ambiente l’emissione della "diffida con ordinanza al responsabile della potenziale contaminazione a provvedere" e, pochi giorni dopo si intimavano "nuovamente" le amministrazioni a "diffidare il soggetto obbligato dal dismettere qualunque punto di monitoraggio delle acque sotterranee in quanto indisopensabile al buon andamento del procedimento di bonifica". L’Agenzia regionale per l’ambiente infatti aveva rilevato che l’inquinamento era a valle – e non a monte come sostenuto dal gestore – e trovato superamento della soglia per tetracloroetilene, cloruro di vinile, tricloropropano, nitriti, arsenico, ferro, manganese, cromo totale, cromo VI, selenio, solfati, cloruri, ammoniaca.

Nell’indagine sono indagati anche l’amministratore delegato di Csai, la società partecipata dal comune di Terranuova che gestisce la discarica, Luana Frassineti, e Marinella Bonechi e Giampiero Mazzoni, rispettivamente presidente e amministratore di Tb, spa con sede a Firenze che opera dentro la discarica confronti.

Nell’esposto il Comitato ricapitola i 13 anni di battaglie, compreso l’esposto penale del 2018 poi archiviato ma ricostruisce anche l’indagine parallela sul Keu nella parte del Valdarno e, in particolare, le analisi compiute nei mesi scorsi sulla strada che porta alla discarica. Dai documenti depositati emerge che Csai avrebbe presentato in autodenuncia il ritrovamento di cromoesavalente addebitandolo a cause esterne e, in ipotesi alla vicenda rifiuti-Keu. Di diverso avviso Arpat secondo cui – è sempre ricostruito nella denuncia – deriva dal percolato della discarica. Ma solo allora la Regione avrebbe diffidato i gestori a sospendere il procedimento di ampliamento avviato nel 2020 per aumentare di 800mila metri cubi i volumi anche con rifiuti speciali non pericolosi delle aziende: iter che inizialmente era proseguito in parallelo con il piano di caratterizzazione e bonifica dell’area. Procedura sulla quale – accusano le ’Vittime’ – lo stesso Chienni sarebbe rimasto in silenzio nonostante sia l’autorità di salute pubblica e, anzi, avrebbe addebitato all’emergenza rifiuti l’impossibilità di chiudere il sito.

Aspetti ancora tutti da chiarire.

Fin qui le ipotesi.

E’ invece cronaca che a metà febbraio scorso sia Chienni che la Regione che Csai fanno una virata per lo stop all’ampliamento. Difeso dall’avvocato Francesco Maresca di Firenze il sindaco Chienni sottolinea di non essere "a conoscenza dei motivi dell’iscrizione perché fino a quando non saranno chiuse le indagini non è possibile saperlo – ha detto – Pertanto quel che so, sono le informazioni riportate sulla stampa. Chi mi conosce sa l’impegno che metto nel servizio che svolgo e la passione per la mia città. Attendo con fiducia il lavoro della magistratura e continuo a lavorare per dare risposte a Terranuova".