Colpo di scena nella vicenda della Multiutility. Si è dimesso a sorpresa il direttore generale e ora si apre un passaggio complesso per il futuro dell’azienda che opera anche nel territorio aretino.
"Considerato il clima di crescente conflittualità tra i consiglieri di amministrazione della società, con particolare riferimento alle divergenze di opinioni sulla struttura di governance del gruppo Estra, nonché il perdurare di un costante atteggiamento ostruzionistico e non collaborativo teso a focalizzare l’attenzione del Consiglio unicamente su aspetti di mero formalismo amministrativo e non anche su obiettivi strategici condivisi nel Piano industriale, non ritengo sussistano, allo stato, le condizioni per assicurare il perseguimento degli obiettivi definiti nel Piano stesso" ha detto ieri il direttore generale Alberto Irace al termine della riunione del consiglio di amministrazione di Estra.
Poco prima aveva snocciolato numeri molto positivi per il consolidamento e lo sviluppo di Estra (il 39,60 % è di Alia Multiutility): nell’ultimo anno di gestione più 18% di investimenti, Ebitda in crescita del 22%, un utile netto in crescita del 61% rispetto al settembre 2023 e il raggiungimento del picco "storico" di 922.000 clienti.
Poi le dimissioni con effetto immediato che ora aprono una fase di transizione nell’azienda. E ora? Una bufera che manifesta in maniera fin troppo evidente la rottura tra i vertici.
Le dimissioni di Irace sono "un atto che pone ai soci la necessità di un rapido chiarimento sulla governance e gli obiettivi condivisi" si legge in una nota di Alia Multiutility.
Le deleghe del direttore generale "rimangono in capo all’amministratore delegato" Nicola Ciolini.
Francesco Macrì a Prato espresse forti critiche alla guida portata avanti da Irace e al rapporto tra Multiutility e Estra. "La holding - aveva detto il 25 settembre nel corso di un intervento - sia inclusiva dei territori e con governance diffusa". E ancora: "Estra non ha slancio con il progetto Alia sopra la testa, è confinata in un recinto. Estra non si può ridurre ad una business unit di Alia Multiutility".
Luigi Caroppo