C’è anche un aretino nella maxi inchiesta della guardia di finanza: secondo gli investigatori ci sarebbe un giro di affari di oltre un miliardo che ha portato a 43 arresti su tutto il territorio, da Nord a Sud. Anche la nostra provincia non è rimasta indenne.
Nell’operazione blitz, denominata Moby Dick, che è stata portata avanti dalla polizia di stato insieme alla guardia di finanza è finito nel mirino del gip dlela Procura di Palermo anche un aretino, oggi ai domiciliari. Il 59enne è accusato di aver svolto un ruolo di intermediario finanziario nell’ambito di quella vastissima frode che è stata scoperchiata nell’inchiesta.
In totale l’operazione ha portato all’arresto di 43 persone, di cui 34 sono finite in carcere, mentre altre 9 sono finite ai domiciliari. Il sequestro dei beni ha riguardato più di mezzo miliardo, 520 milioni per la precisione. La maxi truffa ipotizzata dagli investigatori è di circa un miliardo e 300mila euro.
Nel provvedimento di sequestro ci sono complessi residenziali e immobiliari tra Cefalù, Bellano, Noli, Balsamo mentre altre misure cautelari riguardano anche la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Spagna, il Lussemborho, la Bulgaria, la Croazia e gli Emirati Arabi.
Gli investigatori sono giunti a termine dell’inchiesta unendo le forze: sono state messe insieme delle inchieste dei nuclei di polizia di Varese, Milano e Palermo.