REDAZIONE AREZZO

Ex amministratori in Appello, tutto rinviato per un problema di notifica

Il procedimento di secondo grado per le vicende connesse al dissesto del Comune di Castiglion Fiorentino è stato rimandato all’11 dicembre

Paolo Brandi

CASTIGLION FIORENTINO, 18 settembre 2018 - Dopo le tre false partenze in primo grado, anche in appello il processo agli ex amministratori del Comune di Castiglion Fiorentino parte allo stesso modo, cioè con un rinvio. Tutto viene rimandato alla prossima data utile: secondo l'agenda della Corte d'appello è l'11 di dicembre. «Signor giudice la notifica di questo procedimento non è stata formulata nei termini congrui, pertanto chiedo il rinvio del processo». Sono state grosso modo queste le parole dell'avvocato difensore di Fausto Rossi, uno dei tre imputati comparsi ieri a Firenze, a comportare il rinvio. Il magistrato infatti ha preso atto di un errore di notifica e non ha potuto far altro che aprire l'agenda e fissare un nuovo appuntamento. Al processo di secondo grado si arriva con la prescrizione di rincorsa, soprattutto per la storia del falso ideologico, ma anche il conto alla rovescia per la truffa procede a tempo spedito. Riguardo la vicenda del «falso» dei debiti del bilancio, il caso resta pendente solo sull'ex ragioniere Giuseppe Bennati, assolto in primo grado per ché il fatto non costituisce reato. Mentre l'ex sindaco Paolo Brandi e gli altri due imputati, sempre Bennati e Fausto Rossi al tempo capo dell'ufficio tecnico, devono rispondere tutti insieme dell'ipotesi di truffa aggravata per i mutui incassati da Cassa depositi e prestiti e poi usati per fare altre opere pubbliche. Delle ultime ore la nota del Comune di Castiglin Fiorentino, uno di questi infatti era stato chiesto per cambiare la caldaia alla scuola di Santa Cristina. «Dopo anni di attesa e dopo la restituzione del mutuo perché non erano stati eseguiti i lavori, l’amministrazione comunale targata Mario Agnelli ha terminato l’iter per riottenere il mutuo ed eseguire i lavori di trasformazione della centrale termica da gasolio in metano, con un risparmio in termini economici e ambientali». Nel 2011 i soldi erano arrivati, ma durante gli accertamenti effettuati per il dissesto economico risultò che i riscaldamenti dell’edificio scolastico in questione ancora si alimentavano a gasolio anziché a metano e l’impianto elettrico non aveva subito migliorie: «Da qui – spiega il Comune – la procedura di restituzione effettuata nel 2015 e la successiva nuova richiesta».