Il colpo d’occhio è "rivoluzionario". Come pure l’operazione che cambia volto e connotati a una parte strategica del centro. Lì dove fino a qualche settimana fa resisteva il palazzo ex Enel, vuoto da anni e ormai ridotto a scheletro di cemento. Un terzo dell’edificio a quattro piani non esiste più, crollato sotto la "danza" della pinza demolitrice che smonta il vecchio per fare largo al nuovo: una palazzina avveniristica, con appartamenti di prestigio nel cuore della città. Cantiere aperto, operai al lavoro. Operazione che dal momento dell’avvio è pure diventata meta di "pellegrinaggi" di curiosi o magari aretini con i capelli d’argento che ricordano i tempi passati. Ma pure di selfie a ripetizione per immortalare il momento. Ora la pinza demolitrice non c’è e neppure la ruspa che ha provveduto a separare i materiali della demolizione in mega cassoni pronti per le discariche. Lo stop, temporaneo, ha destato qualche dubbio in chi vive in via Petrarca e fatto largo a un rebus: l’apertura di crepe nel palazzo a fianco a quello in demolizione. Ma il mistero è svelato dal direttore dei lavori, Michele Liberatori: "Nessuna crepa nuova da collegare al nostro intervento. Le crepe nella parte confinante, c’erano da molto tempo e dunque prima delle operazioni di demolizione. E sono emerse già nel monitoraggio che i tecnici hanno eseguito alcuni mesi prima dell’avvio del cantiere". Il silenzio della pinza demolitrice? "Tutto da road map, è in manutenzione ma tornerà non appena sarà terminata la fase che ci apprestiamo a mettere in atto". Quale? La demolizione della parte della palazzina ex Enel che confina con l’edificio che la precede sul lato destro di via Petrarca in direzione Baldaccio. Una fase delicata perchè si tratta di operare in modo tale da separare definitivamente i due palazzi. "Utilizzeremo un macchinario speciale che di fatto taglierà la parte più esterna della palazzina senza toccare quella confinante dell’altro immobile" sottolinea il direttore dei lavori.
In questo caso la demolizione avverrà con una tecnica "a mano" in modo tale da procedere gradualmente e nella massima sicurezza. Entro metà gennaio l’edificio che ha ospitato per anni il quartier generale dell’Enel sarà solo un ricordo. E al suo posto sorgerà una costruzione ad alta tecnologia e in linea con i criteri green. Per ora, il Natale scorrerà tra le immagini della demolizione di ciò che è stato. Per gli appassionati di selfie c’è ancora tempo per fermare "l’attimo fuggente" e per godersi uno skyline della città decisamente insolito. In attesa che l’edificio risorga dalle sue ceneri. E cominci un nuovo corso.
Lucia Bigozzi