REDAZIONE AREZZO

Ex Sacci, nuova puntata. La mossa del proprietario. Il Tar deciderà a marzo

Avanzata da Franceschi un’istanza di riunione della sospensiva "al merito". C’è volontà di accelerare i tempi per tornare in tempi brevi a disporre dell’area.

Ex Sacci, nuova puntata. La mossa del proprietario. Il Tar deciderà a marzo

BIBBIENA

C’è attesa per il verdetto del Tar sull’area ex Sacci di Bibbiena.

Marino Franceschi, proprietario del terreno delle discordie, attraverso i suoi legali ha infatti avanzato un’istanza di riunione della sospensiva "al merito" dopo che, nel luglio scorso, il Comune di Bibbiena aveva imposto, con un’ordinanza, di liberare urgentemente l’area ex Sacci da "rifiuti pericolosi e cancerogeni" per poi smaltirli. Una vicenda che non sembra avere mai fine.

Meno di un anno fa infatti la ex Sacci era stata dissequestrata in quanto non considerata più pericolosa da un punto di vista ambientale.

Il tribunale di Arezzo sembrava aver definitivamente risolto questa complicata vicenda che negli anni ha portato istituzioni locali e regionali a scontrarsi.

Ma dopo la prescrizione del reato di abbandono dei rifiuti pericolosi, con l’assoluzione di Marino Franceschi dall’accusa di non aver ottemperato alla precedente delibera del comune di Bibbiena con cui si chiedeva la bonifica dell’area, nel luglio scorso è arrivata un’ulteriore ordinanza di "rimozione e smaltimento dei rifiuti" e di "messa in sicurezza dell’area".

Il provvedimento era stato emesso dopo un nuovo sopralluogo da parte delle forze dell’ordine che avevano individuato ancora la presenza dei rifiuti d’amianto. Ora è arrivata una nuova svolta con l’istanza di riunione della sospensiva "al merito".

Il legale di Franceschi, Alberto Rubeschi, ha spiegato che c’è volontà di accelerare i tempi per ritornare prima possibile a disporre dell’area.

"Se si fosse proceduto con la sospensiva – ha dichiarato l’avvocato Rubeschi – avremmo rischiato di attendere anni il pronunciamento sul merito della questione. Così facendo, cerchiamo di accorciare le tempistiche. Il tribunale amministrativo regionale ha peraltro già fissato la data in cui si esprimerà sul merito della questione: il 13 marzo 2024. Nell’arco di pochi mesi – conclude – un tempo accettabile, avremo un responso".

Non è quindi ancora finita una vicenda iniziata nel lontano 2002 quando Marino Franceschi acquistò il terreno per realizzare un ambizioso progetto commerciale.

Con il tempo tuttavia l’area risultò essere piena di rifiuti diventati cancerogeni, con l’ordinanza di sequestro arrivata nel 2016.