
di Lucia Bigozzi
L’ex zuccherificio di Castiglion Fiorentino ha un nuovo proprietario: è il gruppo Gibbi Srl di Roma che opera nel settore agroalimentare. Finisce l’era Maccaferri e inizia una nuova storia per un’area di oltre cento ettari (più di trecentoquarantamila metri cubi) composta da area industriale, terreni agricoli, parte di residenziale e circa quarantaquattro ettari di bacini che i castiglionesi da sempre chiamano "i laghetti". Con l’asta pubblica si è conclusa la procedura nell’ambito del concordato attivato dal tribunale di Bologna e gestito dal giudice Maurizio Atzori, il commissario Enrica Piacquaddio e il notaio delegato Valerio Auriemma. Il gruppo Gibbi ha vinto il lotto castiglionese per 1,4 milioni di euro (e pure il lotto di Villasor in Sardegna, per 140mila euro) su una base d’asta di ottocentomila euro spuntandola su due "competitors" locali, la Menci Spa e il Gruppo Aboca che hanno manifestato interesse sull’area. Ieri a Bologna c’era anche il sindaco Mario Agnelli che ha voluto seguire di persona la vicenda "perché si tratta di un’area strategica per il nostro territorio con potenzialità di sviluppo e occupazione di notevole rilevanza".
E adesso che succede? Il primo cittadino si porta avanti: "Le porte del Comune sono aperte e da parte mia c’è piena disponibilità a incontrare, anche in tempi brevi, la nuova proprietà per un confronto sui piani di sviluppo rispetto a un’area che, non a caso, nel nostro regolamento urbanistico è definita ‘area programma’ per la sua vocazione industriale e per attività produttive". Disponibilità che, a ben guardare, suona come un modo per mettere alla prova e testare da subito le reali intenzioni del Gruppo romano; anche perché uno degli obiettivi del sindaco nel secondo mandato è proprio quello di vedere risolta, una volta per tutte, una vicenda che si trascina da anni senza un beneficio concreto per Castiglion Fiorentino in termini occupazionali e di Pil locale. Le alterne vicende dello stabilimento castiglionese ne hanno scandito anche i passaggi di proprietà: da Federconsorzi a Sadam, fino a Maccaferri e oggi a Gibbi. Attualmente l’area è dismessa e tutti sperano in una soluzione che ne consenta il recupero e il rilancio; compresi gli interventi di bonifica per la parte ancora necessaria.
Ora si apre una nuova fase che dovrà riguardare non solo il rilancio dell’ex zuccherificio, ma più complessivamente, attraverso il piano strutturale intercomunale e il piano operativo che verranno adottati nei prossimi mesi, la parte delle infrastrutture viarie per rendere sempre più appetibili le aree produttive di Castiglioni e della Valdichiana.