Sono oltre 1800 i visitatori che hanno ammirato da vicino la Leggenda della Vera Croce. Merito del successo del programma di visite straordinarie "All’altezza di Piero". Ora, conclusi i lavori di manutenzione e revisione conservativa del ciclo di dipinti murali, dal 28 marzo la Cappella Bacci della Basilica di San Francesco ad Arezzo riaprirà al pubblico. E sono tantissimi quelli che si sono prenotati per quando riapriranno le visite ordinarie. Mentre si sta procedendo con lo smontaggio del ponteggio, già oltre 2000 i visitatori che si sono prenotati sui siti museiarezzo.it e museitoscana.cultura.gov.it e sull’app Musei Italiani del Ministero della Cultura.
La Basilica di San Francesco riapre per le festività di Pasqua e i ponti di primavera, e lo fa prolungando di un’ora dal 1 aprile l’orario di visita, sempre con l’ingresso gratuito la prima domenica del mese per l’iniziativa del Ministero della Cultura. La Cappella Bacci, che conserva uno dei capolavori della pittura del Rinascimento, tornerà ad essere nuovamente visitabile a fine mese. Si sono infatti appena conclusi i lavori di manutenzione e revisione conservativa partiti a gennaio, che hanno interessato il ciclo di dipinti murali della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca, la Croce dipinta della fine del Duecento e la finestra vetrata della Cappella. Intervento e progetto della Direzione Regionale dei Musei della Toscana, che ha permesso appunto a più di 1800 visitatori di salire sul ponteggio per ammirare l’opera da una prospettiva inedita grazie al programma “All’altezza di Piero”, regalando una visione ravvicinata delle pitture.
L’iniziativa, realizzata insieme alla Fondazione Arezzo Intour, che gestisce i servizi dei musei statali aretini, ha fatto registrare il tutto esaurito e ha acceso un nuovo interesse verso il capolavoro di Piero. L’intervento di manutenzione conservativa sul ciclo della Vera Croce ha previsto un monitoraggio diagnostico che si è svolto in parallelo con l’intervento conservativo, per individuare le problematiche dei dipinti murali intercorse dall’ultimo monitoraggio del 2016. Le analisi di laboratorio, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, hanno dimostrato che sulla superficie pittorica non c’è presenza di solfatazione, la dannosa alterazione chimica della struttura dell’intonaco pittorico che è stata in passato prima causa di degrado del ciclo di Piero e risolta dall’intervento di restauro concluso nel 2000. Documentati in questa fase anche lo stato di conservazione delle strutture architettoniche e delle aree dove si sono verificati piccoli distacchi di intonaci e la pulitura della superficie pittorica, con asportazione delle polveri depositate. L’intervento si è concluso con micro stuccature delle nuove lesioni. Anche la Croce lignea dipinta a fine del XIII secolo, opera probabile di un maestro umbro vicino a Piero, è stata oggetto di interventi conservativi. Ripristinata infine la stabilità e recuperati i colori della vetrata che illumina gli affreschi di Piero. "Grande soddisfazione aver completato nei tempi previsti e con risultati ottimali la manutenzione straordinaria della Cappella Bacci – ha detto Stefano Casciu - col ciclo di Piero e la Croce dipinta duecentesca, assolvendo agli obblighi che la tutela di tali capolavori impone alle strutture del Ministero e della Direzione regionale musei. L’aver potuto offrire la visione ravvicinata a un numero importante di visitatori, è ulteriore motivo di orgoglio".