"Non ha mai assaggiato il pollo fritto del Kentucky?": Viggo Mortensen guarda stupito l’ospite del suo taxi, lanciato con Green Book verso l’Oscar del 2019. Non lo aveva assaggiato, eppure ora sbarca anche ad Arezzo. La cittadella dei fast food aggiunge un altro petalo alla sua collezione. Nella galleria commerciale Setteponti, quella dell’ex Ipercoop, sta per aprire la Kfc, iniziali che stanno per Kentucky Fried Cicken. Pollo fritto insomma, in arrivo dalle parti di Louisville. Dietro la crosta leggermente impanata c’è un colosso. Perché la Kfc è la seconda catena di ristoranti più grande al mondo. Ne conta oltre trentamila da un oceano all’altro e circa 150 in Italia. Pochi di questi in Toscana: per ora i presidi sono a Prato, a Campi Bisenzio e a Livorno. E presto in città. La carica dei fast food non accenna a frenare la sua corsa. Un po’ tutti i marchi che contano si sono contesi la piazza.
McDonald, già presente da anni, ha già calato un altro asso di peso, aprendo in Stazione. E proprio McDonald è l’unico di questo mondo a contare più insegne di Kfc. Un’avventura quella del pollo fritto che lega il suo nome a un mito americano, Harland Sanders, che stanco di fare il tranvie e il manovale infilò la strada giusta: la prima sede nella sua stazione di benzina, da quel momento è cominciata la cavalcata che ora atterra anche quii. Nella galleria sorgerà nell’angolo che era stato della Magnosfera, la mensa self-service chiusa qualche anno fa. È in corso la ricerca di personale, almeno dieci addetti: forse di più, se l’orario dovesse essere no stop come quello dei McDonald. La galleria ha ogni sera la chiusura alle 21, si tratterà di vedere se ci sarà un’eccezione per la super catena americana. Si calcola che ogni giorno almeno otto milioni si mettano a tavola davanti al loro pollo fritto ma qui troveranno "pane e pollo" per i loro denti, con l’ennesimo derby a distanza tra la galleria del centro commerciale e quella della multisala, dove da anni campeggia il fast food nostrano di Federico Vestri.
L’ipotesi più probabile di apertura è febbraio ma ancora dalla catena non filtrano risposte ufficiali. Nessun dubbio sullo sbarco, migliaia di carrelli ogni giorno passeggiano davanti al volto del suo fondatore, stilizzato e diventato il simbolo indiscusso della catena. Tanto da guadagnarsi un posto perfino nella letteratura contemporanea: ad adottarlo tra i protagonisti di uno dei suoi libri (Kafka sulla spiaggia) è stato Murakami. Per la galleria è anche l’occasione di rilanciare, altre aperture commerciali sono previste, proprio a ridosso del fast food dietro l’angolo. La catena farà da volano, come succede in tutto il mondo al punto da vantare un fattura di trenta miliardi di dollari, alle altre attività? Lo scopriremo solo vivendo. Anzi, spolpando una coscia di pollo, fritto naturalmente.
Lucia Bigozzi