XXVI canto inferno versi 118-120 "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" Questo, nella versione dantesca, è il discorso che Ulisse fa ai suoi compagni per spingerli ad oltrepassare i limiti del mondo conosciuto.
E’ davvero così lontana da noi questo pensiero?
"No la nostra semenza è di esseri umani, non siamo stati fatti per vivere come animali ma per acquisire virtù e conoscenza".
Quindi?
"Quindi noi siamo alunni ed è necessario che impariamo per poter crescere e non farci ingannare da chi conosce più di noi. Ulisse però ama conoscere a differenza di qualcuno di noi"!
Si l’esempio calza: ma c’è altro in questi versi, pensateli nel loro contesto.
"Sì, prof, nell’ottava bolgia dove vengono puniti i consiglieri fraudolenti coloro che con i loro consigli trascinano gli altri in avventure pericolose"
Giusto! Ma chi era Ulisse, ricordate quello della versione omerica?
"Si era quello più vicino all’uomo di oggi, astuto intelligente e riflessivo".
Anche l’Ulisse di Dante è molto vicino a quello di oggi, curioso, furbo e a tratti superbo.