FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Federica e Paolo, piccolo grande amore. Galeotto fu un libro. E la redazione del giornale

Il primo incontro alla presentazione di un volume sulla Juventus firmato anche dalla futura moglie: gli sguardi e i sorrisi Poi il corteggiamento di lui fino al matrimonio. "Ci ho messo cinque anni a convincermi che era lui l’uomo della mia vita"

Paolo Rossi e la moglie Federica Cappelletti

Paolo Rossi e la moglie Federica Cappelletti

Arezzo, 11 dicembre 2020 - Ti do una notizia in esclusiva: Pablito si è innamorato della Federica. Mio padre Mario parlava così anche al telefono con me, come se invece che fare una confidenza a un figlio proponesse un pezzo a un caporedattore. Il non detto, perché in famiglia la storia era ben conosciuta, era che il campione e la giornalista si erano conosciuti (e poi innamorati) grazie a lui. E galeotto fu il libro, come tra Paolo e Francesca nella Divina Commedia. Federica nel 2003 lavora nella redazione di Arezzo della Nazione guidata da mio padre. La prima occasione per conoscere il campione del mondo è nella sua Perugia grazie a "Razza Juve", il volume con le interviste ai grandi campioni bianconeri scritto a sei mani da mio padre, Cappelletti e l’attuale editorialista di Quotidiano Sportivo, Giuseppe Tassi. È la primavera di diciassette anni fa: Rossi è appena tornato dalla Bulgaria dove ha giocato una delle tante partite di beneficenza e nel pomeriggio è l’ospite speciale in una libreria della città umbra. Il gioco di sguardi, l’intesa, la complicità arrivano in un attimo già al ristorante, racconta chi era presente quel giorno.

All’inizio è solo un’affettuosa amicizia, per dirla con linguaggio da rotocalco di gossip, poi pian piano diventa qualcosa di più. La corte di Pablito per la futura moglie assomiglia alla marcatura di Gentile su Maradona in Spagna: asfissiante, senza tregua. L’ex bomber abita ancora a Vicenza, lei si divide fra Bologna a Quotidiano Nazionale e Perugia alla Nazione . Ma la distanza conta poco per una coppia che sta sbocciando lentamente: Rossi le invia fiori, regali e cassette (sì, c’erano ancora le cassette 17 anni fa) in cui dichiara il suo amore per lei. Passano cinque anni e Federica, complice la rottura con il precedente fidanzato, capisce che Paolo fa sul serio e capitola. Nel 2008 il fidanzamento diventa ufficiale, due anni dopo i due si sposano nella Pieve di Sietina a due passi da Arezzo e invitano amici e parenti nel loro resort di lusso a Poggio Cennina. E la redazione di Arezzo diventa la seconda casa di Paolo e Federica quando passano dalla città, anche con le figlie: qualche scherzo con i vecchi colleghi, il solito confronto serrato sulle ultime notizie del calcio. Insomma un rapporto che nasce tra Arezzo e Perugia, anche se Federica sposta indietro le lancette dell’amore fino all’infanzia: "L’ho scoperto quando ci siamo fidanzati – raccontò in un programma televisivo di qualche tempo fa – venivo da un’altra storia e mio papà era un po’ dispiaciuto. Poi gli raccontai che stavo con Paolo Rossi e lui disse: ‘Non ci posso credere!’. Quando avevo 6 anni e lui 22 andammo a conoscerlo a un evento del Perugia. Ma io non ricordavo nulla...".

Nella città di Federica, Rossi conobbe la gloria di uno scudetto sfiorato e il dramma della squalifica per il Calcioscommesse che lui ha sempre considerato un’ingiustizia assoluta. Nel libro che Rossi e Cappelletti hanno scritto insieme sulla storia sportiva e umana di Pablito, "Il mio mitico Mondiale", c’è un capitolo che riguarda quei due anni da incubo. La telefonata di mio padre Mario a casa Rossi per un’intervista e la risposta, fra rabbia e lacrime, di mamma Amelia: "Mio figlio è una persona per bene: si figuri se andava a sporcarsi le mani in una faccenda così. Io e mio marito non dormiamo la notte, non auguro al peggior nemico la situazione che stiamo vivendo". Lo stesso dolore con cui l’Italia oggi piange l’eterno Pablito.