Avevano studiato il piano nei minimi dettagli. Ogni cosa al suo posto, ogni strumento pronto per entrare in azione. Loro, in azione ci sono entrati ieri mattina nella zona di via Romana con tanto di mitra e fucili al seguito. E poi maschere per travisare i volti, sgommate con la macchina sotto casa della vittima di turno. Una scena da film che ha terrorizzato alcuni residenti della zona che, sentito il gran trambusto, si sono attaccati ai telefonini per dare l’allarme. "Aiuto, qui c’è una rapina, qui sotto ci sono sei coi volti travisati e le armi in mano, correte...".
La frase con relativa richiesta di aiuto è rimbalzata nel giro di pochi minuti dal centralino della Questura a quello dei Carabinieri. Immediato e imponente il dispiegamento di forze: pattuglie della polizia e gazzelle dei carabinieri si sono precipitate in sirena e a tutta velocità nella zona indicata dai residenti terrorizzati. Ma era tutto finto.
Di vero c’era solo la goliardata che sei giovani avevano messo a punto e studiato con grande cura, per "regalare" un brivido in più all’amico che sta per spossarsi. E così, devono avere pensato: cosa c’è di meglio che mettere in scena un rapimento seguendo le tracce dei film? Detto, fatto. Ma stavolta la bravata per l’addio al celibato è costata cara alla "banda" di amici dello sposo. Perchè la preoccupazione e l’agitazione creata tra le persone che vivono nella zona di via Romana e, loro malgrado, hanno assistito alla scena cruenta, ha fatto scattare - codice alla mano - una denuncia per procurato allarme da parte di polizia e carabinieri.
Uno scherzo, finito male. E lo sposo? Lui era all’oscuro del piano degli amici "creativi", essendo la "vittima" che avrebbe dovuto subire il rapimento.
Potenza della fantasia, ma di questi tempi, attraversati dalla violenza e dalle aggressioni, sembrano davvero lontane le scorribande goliardiche della "banda" di Amici Miei, in giro per Firenze, che hanno incollato al maxischermo generazioni intere di spettatori e appassionati. Qui, di goliardico alla fine c’è ben poco. Perchè ricorrere a travestimenti e armi - seppure finte - e farlo in un sabato mattina in un quartiere popoloso della città dove le persone escono per la spesa e le commissioni dopo una settimana di lavoro, significa creare allarme, gettare scompiglio, impaurire le persone e tra queste gli anziani più di tutti. è uno scherzo, certo, ma di pessimo gusto che, c’è da ritenere, avrà guastato anche il clima della festa per l’addio al celibato iniziata con un finto rapimento e poi forse finita a cena tra risate e ricordi.
Invece, sono fioccate le denunce per i sei buontemponi che hanno ideato il piano. Forse, lo sposo li avrà perdonati nel nome dell’amicizia che lega il gruppo aretino, ma resta il fatto che l’effetto di un finto rapimento, in via Romana ha lasciato il segno nei commenti che si sono susseguiti per tutta la giornata. Meglio pensare ad altro, per un addio al celibato.
LuBi