FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Ferragamo e il maxi hub del vino Il Borro pronto a sbarcare in città

Voci insistenti su una trattativa avviata per un grande centro di smistamento delle bottiglie ai Pratacci. Sarebbe un modo per rendere più semplice e sostenibile la logistica. La trattativa è ancora top secret

di Federico D’Ascoli

Un grande anello di congiunzione tra la campagna aretina dove sorge il Borro e il grande mercato internazionale del vino.

Tra i progetti della famiglia Ferragamo Arezzo potrebbe diventare un punto centrale: qui la famiglia dell’alta moda starebbe per acquistare un fondo commerciale in zona Pratacci per costruire un hub internazionale per il suol vino. L’eccellenza delle aziende del vino, passa dalla vigna e dalla cantina, ma sempre più importante sarà anche la logistica: con i tempi viviamo tra costi di trasporti e materie prime alle stelle avere un punto efficiente per la distribuzione potrebbe essere fondamentale per un’azienda con vocazione internazionale come il Borro.

Sulla trattativa vige il più stretto riserbo ma si parla di un capannone che da anni non è più utilizzato che si affaccia sul raccordo autostradale.

L’azienda agricola per ora non ha fatto passi ufficiali ma il progetto per l’hub potrebbe essere già abbastanza avanzato. Da delineare nei particolari la funzione che la struttura potrebbe avere nella catena produttiva dei Ferragamo, famiglia che da quasi trent’anni è titolare dell’azienda agricola valdarnese dopo essere diventata da anni leader nel mondo delle calzature, dell’abbigliamento, occhiali e profumi. Una multinazionale, opera in Europa, in America e nei mercati Asiatici e Americani.

La tenuta del Borro potrebbe trovare ai Pratacci il posto giusto per posizionare macchinari per l’imbottigliamento, l’etichettatura, l’affinamento e lo stoccaggio del vino dell’intera produzione del Borro. Tenuta che dal 1993 è di proprietà di Ferruccio Ferragamo, che la guida ancora con il supporto dei figli Salvatore e Vittoria. Oltre mille e cento ettari, nel bacino del Valdarno, col rispetto dell’ambiente come imperativo dal 2015: la coltivazione biologica è applicata sugli 85 ettari vitati e sugli orti che circondano la tenuta. Al Borro si allevano anche la razza Chianina e le galline. Si producono olio, miele e si coltivano primizie della terra e alberi da frutto. Da qualche anno una ventina di produttori hanno creduto nella denominazione Valdarno di Sopra.

Il punto di smistamento ai Pratacci potrebbe essere un elemento importante per rendere ancora più conosciuta e apprezzata questa denominazione. In una intervista a "Identità golose" Salvatore Ferragamo ha parlato della sua visione sul mercato del vino: "La mattina presto mi attivo con gli importatori asiatici, di giorno con la forza vendita e i clienti italiani mentre alla sera con gli Stati Uniti. Ho compreso che è fondamentale essere vicino a loro. Non si può ridurre tutto a percentuali: bisogna trovare nuove idee per ripartire. C’è l’e-commerce che permette di rinforzare la penetrazione del brand. La nostra toscanità, spesso dileggiata, in verità si è convertita a un mezzo antico di delivery".

Ora il nuovo progetto dei Ferragamo ancora in divenire: potrebbe mettere Arezzo al centro del mondo del grande vino.