Stanziati altri soldi per la ex Ferrovia Centrale Umbra, che ha in Sansepolcro il capolinea nord della tratta, anche se i treni non arrivano più nella città biturgense dal settembre del 2017. Il Cipess (comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha infatti assegnato all’Umbria oltre 80 milioni per la realizzazione di un ulteriore programma di interventi infrastrutturali in vista sia del Giubileo del 2025 che dell’800entenario della morte di San Francesco d’Assisi, che cadrà nel 2026. Di questa somma, la fetta più consistente – pari a 55 milioni – andrà proprio per gli interventi finali di ammodernamento del segmento di ferrovia che tocca il territorio dell’Alta Valle del Tevere, collegando Città di Castello con Sansepolcro.
La notizia è stata resa nota dall’assessore a infrastrutture e trasporti della Regione dell’Umbria, Enrico Melasecche Germini, che ha partecipato alla riunione del Cipess e che era presente venerdì mattina nella vicina San Giustino, in occasione della visita del vicepremier Matteo Salvini. "Siamo davanti a un qualcosa di storico – ha commentato Melasecche – e per ciò che riguarda il tratto altotiberino terminale della ferrovia era già stato stanziato il finanziamento, ma i maggiori costi sono raddoppiati di importo dopo la guerra in Ucraina con l’aumento del costo di ferro e cemento e di tutte le altre tecnologie, il che ha comportato un incremento talmente elevato che ci ha posto davanti ai problemi, ma la Regione ha insistito per avere questo ulteriore finanziamento". Si tratta dell’opera infrastrutturale più importante dell’Umbria: circa 400 milioni di euro, che con il materiale rotabile potrebbero essere anche di più, ma è la dimostrazione del fatto che l’intera ferrovia da Terni a Sansepolcro (lunga 151 chilometri) è avviata verso il completamento, con diramazione come metropolitana urbana verso la città alta di Perugia.
Circa le tempistiche, priorità al lungo segmento Terni-Ponte San Giovanni, per il quale entro il prossimo mese di dicembre si concluderà l’armamento, mentre per metà 2026 è previsto il completamento con relativa rendicontazione, essendo fondi del Pnrr, poi sarà la volta del pezzo finale da Città di Castello a Sansepolcro, dove la stazione potrebbe essere spostata nella zona di San Paolo, a sud del centro urbano, accorciando di un chilometro e mezzo la lunghezza della ferrovia, in previsione di un aggancio con il prolungamento verso Arezzo, come risulta dal piano territoriale di coordinamento provinciale.