MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Festa di sangue, ucciso a 38 anni. Rissa fuori dalla discoteca, colpo fatale. Allarme dei vicini: caccia all’assassino

Una lama gli taglia la gola, muore in ospedale. Lavorava in una ditta di ponteggi, lascia una figlia. Tutto nasce dalla lite tra due ragazze, poi il duello nel piazzale. Al setaccio i video delle telecamere.

Festa di sangue, ucciso a 38 anni. Rissa fuori dalla discoteca, colpo fatale. Allarme dei vicini: caccia all’assassino

Festa di sangue, ucciso a 38 anni. Rissa fuori dalla discoteca, colpo fatale. Allarme dei vicini: caccia all’assassino

Prima la lite tra due donne, poi l’intervento di compagni, amici e conoscenti e, alla fine, scoppia la rissa finita nel sangue con la morte di un giovane padre di famiglia. Colpito alla gola da un oggetto di vetro, forse una bottiglia spaccata o un soprammobile tagliente. Joel Ramirez Seipio, 38 anni, di origine dominicana, è morto al pronto soccorso del Santa Maria alla Gruccia dove era arrivato in codice rosso. Operaio in una ditta di ponteggi, viveva a Montevarchi, la città che lo aveva accolto da piccolo.

Il dramma è accaduto ieri mattina, poco prima delle 7, nelle vicinanze della discoteca El Angel Vip, in via di Poggilupi, la zona commerciale e produttiva a due passi dal casello autostradale Valdarno. Nel locale era agli sgoccioli un evento di tendenza della comunità caraibica capace di richiamare persone anche da fuori regione. Un’occasione di festa che, invece, all’improvviso è degenerata. A quanto si è appreso la discussione accesa tra due ragazze, scaturita come spesso succede da futili motivi, ha innescato una reazione a catena coinvolgendo una ventina di contendenti dell’una e dell’altra parte che poi si sono affrontati all’esterno, nel resede che si affaccia su via 2a Strada Poggilupi.

Un parapiglia tra urla, cazzotti e lanci di stoviglie e persino di qualche sedia. E in mezzo della zuffa un oggetto tagliente si è trasformato nell’arma che ha ucciso il trentottenne. Raggiunto alla gola, si è accasciato a terra tra le grida degli amici e il fuggi fuggi generale. Alla scena, richiamati dal frastuono, hanno assistito alcune persone di un’abitazione vicina al locale che hanno avvisato i carabinieri mettendo in moto la macchina dei soccorsi. Immediato l’intervento dei sanitari del 118, con l’automedica e l’ambulanza attrezzata della Misericordia montevarchina, e dei militari della Compagnia di San Giovanni.

Il ferito era in fin di vita e la lesione alla giugulare ha reso vani i tentativi dei medici di salvarlo. La salma si trova all’obitorio dell’ospedale a disposizione degli inquirenti per gli accertamenti di rito. Nel frattempo sono scattate le indagini degli uomini dell’Arma per chiarire i contorni della vicenda.

Coordinata dal magistrato Francesca Eva e seguita passo passo dal comandante provinciale della Benemerita colonnello Claudio Rubertà e dal tenente Tommaso Forziati, responsabile del comando sangiovannese, l’inchiesta è partita dall’ascolto dei testimoni, alcuni medicati al pronto soccorso ma senza aver riportato conseguenze serie. Ma anchedall’identificazione di almeno 20 persone presenti in quel piazzale all’alba. I carabinieri lavorano sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza piazzate lungo il perimetro di un esercizio commerciale attiguo alla discoteca e sulle facciate delle altre attività della zona. Passati al setaccio, i filmati hanno consentito di ricostruire le fasi concitate del duello sfociato nel dramma e potrebbero essere utili per stringere il cerchio e risolvere un caso che ha scosso l’intero comprensorio. Sgomenti soprattutto gli abitanti del posto che hanno raccontato di aver segnalato più volte alle forze dell’ordine il loro disagio per la musica alta e gli schiamazzi sopportati fino a notte fonda. Ma nessuno si sarebbe aspettato di dover fare i conti con un evento così tragico.