Con Fabio Volo come ospite speciale, entra nel vivo il Festival dell’Autobiografia 2024, in programma ad Anghiari fino a domani grazie all’organizzazione della Libera Università dell’Autobiografia con il patrocinio del Comune di Anghiari, il sostegno dell’Associazione Pro-Anghiari e il contributo degli sponsor.
Il Festival 2024 intitolato "Raccontare la Terra. Acque, terre e cieli" affronterà il tema dell’ambiente dalla prospettiva della narrazione ecologica, auto e bio-grafica affidandosi a diverse declinazioni di indagine proposte da autorevoli personalità del mondo della cultura.
Sullo sfondo nel rispetto della missione della Libera Università dell’Autobiografia, l’incontro tra memoria, scrittura e natura.
Oggi sabato 28 settembre alle 17:15 si terrà la premiazione dei vincitori della terza edizione del concorso nazionale "L’albero delle ciliegie. Una storia tira l’altra".
Ospite speciale del Festival sarà appunto Fabio Volo, poliedrico autore che con i suoi libri tradotti in tutto il mondo ha fatto avvicinare alla lettura e all’interesse per le storie di vita persone di ogni età e di ogni dove.
A lui verrà consegnato il premio straordinario "Amico della Lua". Sarà lui che domani alle 11,30 al teatro di Anghiari presenterà il suo libro Tutto è qui per te. Della vita e dell’amore. L’incontro con Fabio Volo sui crinali dell’autobiografia, sarà condotto da Gianumberto Accinelli. Seguirà la consegna del premio straordinario "Amico della Lua".
Prima di lui alle 10,30, Tommasio Giartosio presenta Autobiogrammatica, alle 9,45 Daniele Zovi con Autobiografia della neve. Stamani invece alle 10,45 al teatro di Anghiari Silvia Bencivelli presenta Eroica, folle e visionaria e Gaia de Pascale Filosofia del ritorno al bosco.
Tra gli appuntamenti serali di cui prendere nota quello in programmal Teatro dei Ricomposti di Anghiari: stasera alle 21.30. Appuntamento con l’incontro "Da Radici a Racines. Storia di un viaggio a piedi da Manfredonia a Marcoux". Incontro di e con Luigi Rignanese.
"Ci è dato raccontare la Terra perché è lei la grande ispiratrice demiurgica e fondatrice che, da
sempre – scrive il fondatore Duccio Demetrio – sa raccontarsi e assai più delle nostre fantasie in mille immote o metamorfiche forme. Ci ha insegnato a scriverne le gesta, a tradurre in ogni lingua le biografie di ogni essere vivente; ad essere l’autobiografa di se stessa affidandoci il compito sacro di proteggerla innanzitutto da noi stessi e di diventarne i custodi e i suoi più premurosi scrivani".