REDAZIONE AREZZO

La Fiera già vede triplo. Due maxiedizioni in vista. Prima frenata dopo mesi ma oggi possibile riscatto

Gli antiquari calano in forze, il pubblico non è quello delle grandi occasioni. L’evento tiene malgrado il rallentamento atteso e alcune vie in sofferenza

Rocco Papaleo visita la Fiera, poi a pranzo al Mivà di Più con Valentino Caldiero

Rocco Papaleo visita la Fiera, poi a pranzo al Mivà di Più con Valentino Caldiero

Arezzo, 2 febbraio 2025 – Oh, ma oggi sono andati tutti al mare?: un vecchio antiquario sotto le Logge, forte di una lingua senza inglesismi ma ricca di aspirate in salsa toscana, dà voce al pizzico di delusione che insaporisce il pentolone della Fiera.

Fiera che si sveglia non certo nell’edizione più golosa dell’anno: una frenata, di quelle che fanno parte del gioco, anche perché non puoi pensare di crescere ogni mese o di toccare le punte dei mesi migliori. Ma dietro i banchi tutto, va detto, ne esce enfatizzato. Pensare che le condizioni per muovere la classifica c’erano tutte: il numero degli antiquari supera quota 225, più alto, dice soddisfatto l’assessore Chierici, del febbraio di un anno fa e comunque ad un’ottima altezza. Diciassette sono spuntisti, protagonisti senza posto fisso, ma anche questo è nelle cose. Tutto bene dietro i banchi, un po’ meno sulle strade. L’afflusso non è al top, anche se in corso d’opera una crescita c’è, ma i vuoti si vedono a occhio nudo, forse anche perché ormai dimenticati.

Oggi potrebbe essere il giorno del riscatto

L’inverno spesso ha proposto edizioni a due velocità, più lente il sabato e più corpose la domenica. Vedremo. Intanto in giro ci sono anche volti noti: come quello di Rocco Papaleo, l’attore protagonista al Petrarca, si è fatto vedere anche in centro, a cominciare da una bella foto con il titolare del Mivà di Più Valentino Caldiero, a Sant’Agostino. E comunque la Fiera il suo bravo abbrivio lo mantiene sempre. Non saremo al tutto esaurito ma di sicuro parecchio oltre un normale weekend di noia.

Lo confermano i primi attori dell’indotto, bar e ristoranti: molti erano rimasti chiusi dalla chiusura della Città di Natale, hanno riaperto di scatto quasi tutti. Quando Fiera comanda il centro risponde. Come sempre. Ma siamo ai primi passi delle Fiere 2025 e a tenere banco è l’acquolina in bocca in vista di quello che ci aspetta. E che aiuta a ingoiare il boccone amaro di una via Cavour lato Badia ridotta ad un solo banco e di una Sant’Agostino, sede non troppo idonea degli artigiani, con 4 soli stand.

Le opportunità future e le sfide

Intanto a marzo c’è l’incrocio con Parma ma anche stavolta senza farsi del male: il Mercante in Fiera va dall’otto al 16, fuori dai radar dell’antiquaria. Poi ci sono due occasioni grandi come una torta nuziale di allungare le edizioni a tre giorni: giugno, quando il festivo è il 2 e coincide con il lunedì, e dicembre, quando la “prolunga” coincide con l’otto. Il Comune sta lavorando in questa direzione, anche se proprio l’assessore Simone Chierici non si sbilancia troppo. “A gennaio abbiamo perso una buona occasione a causa dell’esito negativo del sondaggio, va bene lo stesso ma l’occasione c’era”.

E sul domani? “Ora vediamo, stiamo studiando le coincidenze, non vorremmo buttare via le occasioni ma sfruttare tutte quelle che ci pone il calendario” dice sia alle televisioni che al nostro giornale. La sensazione è che stavolta la scelta la farà il Comune senza aspettare il pollice sollevato degli antiquari? Sì, la sensazione è quella e forse sarebbe cosa buona e giusta, nell’interesse della città e dei protagonisti dietro i banchi. Così come si continua a lavorare per migliorare il “cabaret” delle offerte: dal regolamento sulla qualità dei pezzi in vendita alle collaterali per rafforzare il richiamo nei mesi difficili fino ai nodi eterni, illuminazione in testa, pesanti soprattutto in assenza dell’ora legale. Ma anche lei è in arrivo, sarà dei nostri già da aprile. E a primavera tutto prenderà un’altra luce.