REDAZIONE AREZZO

Fiera Antiquaria, Arezzo rilancia

Zitta, zitta la Fiera stessa sta diventando antiquariato. Tra pochi mesi l’evento più importante del calendario aretino, a braccetto con...

Zitta, zitta la Fiera stessa sta diventando antiquariato. Tra pochi mesi l’evento più importante del calendario aretino, a braccetto con la prima domenica del mese, compirà 57 anni: per i puristi ce ne vogliono 100 per parlare di antiquariato ma ne bastano 40 per eleggere almeno il vintage. E la Fiera va. Grazie al bando ha riportato gli espositori a quota 214. Ma la panchina è lunga e garantisce edizioni record: a dicembre, quando i banchi dei pezzi d’epoca si sono incrociati con la Città di Natale, i protagonisti erano 254. Un evento clou che oggi apre il suo 2025: lo fa dopo aver chiuso alla grande la stagione 2024. Folla quasi sempre, comprese le edizioni estive e alcuni mesi da brividi: sempre dalle 20 alle 30mila presenze, con punte fino quasi a cinquantamila. Per un volume complessivo che in dodici mesi viene stimato non lontano da quota 400 mila, spalmate in tutto il centro. Niente male per una manifestazione nata da un colpo di genio di un antiquario creativo, Ivan Bruschi, nel 1968 e che da allora non ha mai mancato un’edizione. Da quelle con la neve e il ghiaccio sotto i banchi a quelle al Prato, il grande parco storico aretino, per lasciare spazio alla Giostra del Saracino di settembre.

Nel 2025 punta a mantenere il trend, decisivo per tutto l’indotto, la rete di locali e di negozi che nel primo weekend riequilibrano i bilanci dell’intero mese. Obiettivi? Controlli di qualità serrati e magari due super edizioni, quella di giugno e quella di dicembre, non di due ma di tre giorni, approfittando dei vantaggi del calendario.

Lucia Bigozzi