CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Fiera e banca di Stia e Anghiari. Un sodalizio cresciuto negli anni: "Sempre presenti e in supporto"

Fabio Pecorari, direttore generale dell’istituto di credito racconta il connubio con la manifestazione "Nel 1905, la componente rurale era prevalente, poi nel tempo si è passati al comparto artigiano" .

Fabio Pecorari, direttore generale dell’istituto di credito racconta il connubio con la manifestazione "Nel 1905, la componente rurale era prevalente, poi nel tempo si è passati al comparto artigiano" .

Fabio Pecorari, direttore generale dell’istituto di credito racconta il connubio con la manifestazione "Nel 1905, la componente rurale era prevalente, poi nel tempo si è passati al comparto artigiano" .

"La Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo sostiene fin dal primo anno con grande convinzione la Mostra Mercato dell’Artigianato della Valtiberina Toscana e in questa circostanza ci troviamo a festeggiare insieme due compleanni importanti. I 50 anni della mostra coincidono infatti con i 120 del nostro istituto che fin dalla sua fondazione ha sempre messo in primo piano l’artigianato. Siamo legati profondamente a questo settore e lo siamo ancora di più alle esigenze delle persone, in perfetta sintonia con quanto accade da mezzo secolo in questo bellissimo evento". Così il dottor Fabio Pecorari, direttore generale dell’istituto di credito, che ricorda come di fatto da esso stesso tutto sia partito: "Francesco Testerini, ideatore della mostra e primo presidente – ricorda il dottor Pecorari - era ed è tuttora un consigliere della banca. Insieme a lui Piero Calli, che lo ha avvicendato al timone e che resta uno dei presidenti "storici" di una manifestazione alla quale siamo stati di supporto anche nei momenti più difficili che inevitabilmente sopraggiungono nell’arco di 50 anni. Per l’occasione, ci saranno anche i maestri dell’arte fabbrile di Stia: una vecchia idea che è stata ripresa e che non solo esalta i virtuosi del ferro battuto, ma abbraccia idealmente la nostra piazza operativa: Anghiari e Stia sono infatti i capisaldi della fusione che vi è stata anni addietro, dalla quale è nata l’attuale banca". Che un tempo, non a caso, si chiamava "cassa e rurale e artigiana"… "Quando siamo partiti, nel 1905, la componente rurale era prevalente, poi con il passare del tempo e con il declino dell’attività agricola è stato sempre più preponderante il peso del comparto artigiano. Ci stiamo impegnando a 360 gradi per favorire il ricambio generazionale sia sul versante dell’agricoltura che su quello dell’artigianato, più complicato sotto diversi aspetti per il trend preciso che sta imboccando: oggi, infatti, c’è una straordinaria vicinanza fra artigianato e arte, per cui il famoso "pezzo unico" deve essere particolare e andare oltre la perfetta realizzazione tecnica e manuale".