AREZZOUna Fiera di inizio gennaio con la Befana di lunedì. Ci vorranno sei anni per ricreare quellele condizioni perfette, addirittura nel 2031. Per questo l’assessore Simone Chierici aveva fatto di tutto per prolungare la corsa di questa edizione al terzo giorno: non c’è riuscito, l’esito del referendum tra gli antiquari, novanta risposte quasi tutte positive, non è bastato a sdoganare l’idea. Un dispiacere che però ora si accompagna alla soddisfazione di incrociare di nuovo i banchi con la Città di Natale. È vero, non c’è più il mercatino tirolese (la Confcommercio ha garantito lo smontaggio in tempi record, così come Eurochocolate sotto il Comune) ma i turisti ce ne sono ancora tanti e comunque l’Antiquaria ritrova la sua Piazza Grande. Non è detto che succeda lo stesso anche nel 2026, gli stessi tirolesi hanno lanciato sul tavolo la proposta di allungare i loro stand proprio fino alla prossima Befana. Ma intanto i successi di questa stagione partita a metà novembre e ancora accesa, si allungano. Il tetto del milione e mezzo è stato raggiunto e con quello anche il record assoluto negli anni del super Natale. E tutto lascia credere, o almeno sperare, che la Fiera consenta all’evento di chiudersi coi fuochi artificiali. Una Fiera che arriva da un percorso netto quasi perfetto, pochissime le "stecche" del 2025 (forse l’ultima proprio nella prima giornata del gennaio di un anno fa) e ha grandi progetti per l’anno che verrà. Chierici, scottato ma non troppo dal mezzo sì di questa volta, per natura non lascia ma raddoppia. Sta infatti lavorando all’idea di un 2025 con due maxi-Fiere. La prima a giugno, proprio per l’edizione del compleanno, sulla torta delle 57 candeline. La seconda addirittura a dicembre, a cavallo dell’Immacolata. Sia nel mese che apre l’estate che in quello invernale il calendario è ghiottissimo: offre infatti due edizioni nelle quali il festivo coinciderebbe con la terza giornata, il 2 giugno e l’8 dicembra saranno entrambi di lunedì. La sensazione è che stavolta la scelta, e giustamente, prescinderà da ogni referendum: a decidere sarà il Comune, e qualunque sia la scelta in largo anticipo, per lanciare l’eventuale fierone in largo anticipo. Certo, gli antiquari hanno nel loro calendario anche altre fiere: ma sembra difficile possano rinunciare a un’occasione del genere. Specie se fosse agganciata, come sarebbe stata stavolta, con una terza giornata offerta dal Comune, almeno in termini di suolo pubblico. Intanto godiamoci la Fiera di gennaio: sul percorso tradizionale, senza nessun sacrificio se non quello di vedere gli artigiani di nuovo a Sant’Agostino (piazza troppo lontana dal resto dell’evento) ma con il vantaggio dei mille angoli natalizi ancora aperti: da San Jacopo e Risorgimento alla Lego di Fraternita, dal mercatino del Prato alla Fortezza dalle mille attrazioni. Pubblici diversi ma che insieme dovrebbero garantire altri giorni straordinari, aprendo il 2025 esattamente come si era chiuso: con la città regina del Natale e degli arrivi.
Lucia Bigozzi