LUCIA BIGOZZI
Cronaca

La nuova Fimer vede un futuro: "Non abbiamo mai mollato"

Il racconto di Liviana, che per mesi ha guidato la protesta di 280 dipendenti per salvare l’azienda

La Fimer di Terranuova Bracciolini

La Fimer di Terranuova Bracciolini

Arezzo, 10 settembre 2023 – «Stiamo con gli occhi aperti ma siamo contenti. Ora si vede un futuro, per noi e per questa fabbrica". Liviana Rotesi ha 62 anni e lavora in Fimer, azienda leader nel fotovoltaico alle porte di Terranuova (Arezzo) dal 1995.

Il suo primo giorno di lavoro se lo ricorda come fosse adesso: "Qui ha lavorato mia madre, io sono entrata nel reparto dove sono sempre rimasta, cioè dove comincia tutto il processo produttivo" . Liviana assembla componenti elettroniche su schede stampate. È lei che per mesi ha guidato la protesta dei 280 dipendenti (circa cinquecento con l’indotto valdarnese): mobilitazione in piazza e un mese, a giugno, dentro la fabbrica occupata notte e giorno. "Dopo due anni di sofferenze nei quali non si sapeva se si moriva o se si resuscitava, è arrivata la notizia che speravamo. In tutto questo tempo non abbiamo mai smesso di crederci e ora si vede una strada davanti a noi", dice Liviana che con i colleghi dei reparti e i sindacalisti (Ilaria Paoletti, della Cisl e Alessandro Tracchi per la Cgil) aspetta di conoscere "il piano industriale di Greybull-Mc laren e gli altri step previsti dal tribunale di Milano".

Il fondo inglese, che nelle scorse settimane aveva siglato l’intesa con proprietà e cda, "sorpassando" il competitor Clementy che a sua volta aveva fatto un passo indietro, ha versato 5 milioni di euro come richiesto dal giudice milanese che il 24 agosto ha approvato la richiesta di iniezione urgente di nuova liquidità presentata da Fimer per dare continuità alla produzione. Attualmente i reparti lavorano a ranghi ridotti e giorni alterni. Gli operai seguono un calendario di chiamate giornaliere per la copertura di alcune ore ai banchi di lavoro.

«Siamo ancora in questo schema perché fino a ieri scarseggiava liquidità per l’acquisto di materie prime. Ma va bene così, l’importante è sapere che c’è un acquirente che investe nel futuro dello stabilimento che vanta un know out unicoe", rimarca Liviana che assemblea schede elettroniche per inveter fotovoltaici.

Con l’operazione siglata venerdì, Greybull-Mc Laren ha assunto il controllo del cda, condizione preliminare che i vertici del fondo avevano posto alla base dell’accordo. Dimissioni del vecchio cda, e acquisizione del cento per cento di Fimer, è la sintesi del patto presentato al giudice che ora dovrà pronunciarsi sull’accoglimento della prima delle disposizioni finanziare nell’ambito del processo concordatario.

Il traguardo sarà la cosiddetta "omologa", ovvero l’ultimo atto dell’iter di acquisizione dello stabilimento valdarnese, che dovrà essere accompagnato dal versamento di 40 milioni di euro per completare il percorso. "Ora Fimer ha accesso a risorse finanziarie importanti, a un nuovo cda e prossimamente a un nuovo azionista industriale" spiega Marc Meyohas, managing partner di Greybull Capital che in una nota ha ringraziato i dipendenti dell’azienda valdarnese "che sono stati tenaci nel corso delle turbolenze degli ultimi due anni". Il manager ha ribadito l’intenzione di far tornare Fimer leader mondiale nel suo settore di produzione e, secondo voci dallo stabilimento, già la prossima settimana a Terranuova potrebbe incontrare i dirigenti dello stabilimento per cominciare a ragionale sulle strategie di rilancio.

«Siamo andati avanti con tenacia. Abbiamo sofferto e vissuto momenti davvero drammatici come quel giorno in cui lo scenario è cambiato tre volte. Ma non abbiamo mai mollato, anche quando era dura continuare a presidiare la fabbrica giorno e notte", incalza Liviana, fiera di una battaglia condivisa con i colleghi minuto per minuto. Un anno fa è rimasta vedova, vive con una figlia che lavora "da precaria. Andiamo avanti con uno stipendio, ma adesso possiamo respirare".