LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Fimer, c’è il compratore. L’annuncio imminente: "Abb, confronto in corso". Parla il super esperto di Giani

Fabiani: "Evitiamo i licenziamenti, verso il tavolo con azienda e sindacati". Per la moda il ruolo decisivo delle grandi griffe. Le prossime mosse. .

Fimer, c’è il compratore. L’annuncio imminente: "Abb, confronto in corso". Parla il super esperto di Giani

Fabiani: "Evitiamo i licenziamenti, verso il tavolo con azienda e sindacati". Per la moda il ruolo decisivo delle grandi griffe. Le prossime mosse. .

"Fimer? Questione di ore". Lo dice col sollievo di chi quella vertenza la conosce in ogni piega, per averla seguita, tra attese e capovolgimenti di fronte. Valerio Fabiani (nella foto), è il frontman di Eugenio Giani nelle crisi aziendali. Il governatore toscano ha già attivato il tavolo istituzionale per monitorare una fase complessa che attraversa più comparti e rischia di allargarsi ad altre filiere per la frenata dei mercati internazionali. Dalla Fimer avviata al nuovo corso, alla Abb dove la vertenza si è appena aperta: qui c’è l’annuncio via mail di trentatré licenziamenti. Fabiani segue il caso e concentra il focus sulla provincia.

C’è una via d’uscita per evitare i 33 licenziamenti in Abb?

"Monitoriamo la vicenda. Il tavolo regionale è a disposizione per azienda e sindacati, se lo chiederanno. Siamo pronti a favorire un dialogo per arrivare a una soluzione nell’interesse di tutti, scongiurando licenziamenti forzosi".

Con la crisi Abb c’è il rischio di tornare allo schema Fimer, cioè una vertenza lunga e complessa?

"Confido che non accadrà. Su Fimer, precipitavano una serie di elementi che peraltro, avevano poco a che fare con la congiuntura dei mercati e molto con la passata gestione dell’azienda. Tanto è vero che la stessa azienda, ha ritrovato il suo equilibrio perfino in amministrazione controllata".

A proposito di Fimer: sono state presentate offerte dagli acquirenti ma non c’è ancora l’aggiudicazione. La Regione mantiene il monitoraggio? A quando la svolta definitiva?

"Siamo in costante contatto con il ministero, la struttura commissariale, le organizzazioni sindacali. Tutto fa pensare che per conoscere il nome dell’aggiudicatario sia ormai una questione di ore".

La fase di crisi attraversa in maniera pesante anche il comparto moda. Giani ha fissato un vertice allargato a governo e Maison. Con quali obiettivi?

"L’obiettivo primario è tutelare la forza lavoro e il sistema delle imprese che compone la filiera della moda. L’obiettivo di carattere strategico è rifondare il distretto toscano del lusso e del bello puntando ad aziende più strutturate e più competitive.

Come?

"Magari incoraggiando processi aggregativi fra le imprese e innovativi dal punto di vista dei sistemi produttivi. Ovviamente, lavorando sulla legalità e per la sicurezza sui luoghi di lavoro".

Qual è la prospettiva?

"Un distretto più forte, di maggiore qualità e imprese capaci di essere più autonome dalle griffe".

In che senso?

"Lavorando per le Maison pur mantenendo un’autonomia produttiva. Contiamo di riuscire a farlo anche con il supporto dei grandi marchi".

La Regione cosa può fare?

"Come tutte le istituzioni territoriali la Regione ha poche competenze ma gli strumenti che può esercitare sono a disposizione; strumenti innovativi di cui si è dotata: penso alla formazione. Poi ci sono gli strumenti che deve attivare il governo. La Regione ha messo in campo un’iniziativa forte sollecitando su ammortizzatori sociali e sostegno del credito alle imprese. In questo contesto, la Regione svolge un ruolo di regia, di facilitatore del dialogo tra le parti".

Lei sta girando la Toscana: qual è il quadro della crisi?

"Sto rientrando da Piombino (ieri, ndr) e tra poche ore saremo a Siena per la vertenza Beko. La fotografia che ci offre la Toscana rispecchia il quadro più complessivo nazionale ed europeo. Anche qui si vedono gli effetti dei conflitti sullo scacchiere geopolitico mondiale col modello di sviluppo liberista andato in frantumi. C’è poi l’incapacità di Europa e Italia di giocare un ruolo importante sulle politiche industriali. Noi qui stiamo facendo un’attività da ’pronto soccorso’ ma serve la cura".

Qual è la vertenza che l’ha colpita di più?

"Un pò tutte, e oltre alle nozioni tecniche che si imparano, resta prevalente il lato umano. Fimer è stata una vertenza impegnativa per lungo tempo rimasta in ambito territoriale prima che si arrivasse su nostra richiesta al tavolo ministeriale. Ho visto una comunità intera lottare in difesa dell’azienda e speriamo di essere giunti alla meta. La vicenda Ivv mi ha colpito molto: una battaglia con lavoratori e sindacati e di un territorio; un lavoro di squadra che dopo lunghi anni di crisi ha prodotto un risultato efficace. E grazie al dottor Toscani oggi l’azienda ha ritrovato il suo appeal ed è protagonista nelle principali fiere del mondo. Sono voluto andare a quella di Milano e non dimenticherò la gioia negli occhi dei lavoratori".