Giorni decisivi per il futuro della Fimer, che potrebbe chiudere una fase della sua vita complicata, e molto importanti per Abb E-Mobility, con una vertenza appena agli inizi. Riguardo allo stabilimento di Terranuova, il consigliere di Eugenio Giani per le crisi aziendali Valerio Fabiani, che in questi anni ha seguito passo dopo le vicende legate all’azienda valdarnese, ha annunciato dalle colonne del nostro giornale che per conoscere il nome dell’aggiudicatario è ormai una questione di ore.
Le organizzazioni sindacali al momento non sono a conoscenza né del nominativo del possibile acquirente, né delle tempistiche.
È naturale che nel giro di qualche giorno potrebbe esserci la tanto attesa fumata bianca e questo comporterà anche l’assunzione di decisioni in merito all’eventuale cassa integrazione dei dipendenti, che il 30 novembre finiranno gli ammortizzatori sociali.
Come ha confermato la segretaria della Fim Cisl della provincia di Arezzo Ilaria Paoletti, nel momento in cui ci sarà il nome dell’investitore - che dovrebbe essere ufficializzato dal Ministero - Fiom Cgil, Fim Cisl e Uil Uilm chiederanno immediatamente un incontro con l’acquirente per decidere come procedere con il personale soprattutto il mese di dicembre, ma anche i primi mesi del nuovo anno. Per una vicenda che si potrebbe chiudere velocemente, un’altra che invece si è aperta ufficialmente solo da qualche giorno, con la decisione di Abb E-Mobility – stabilimento a San Giovanni – di far partire la procedura di licenziamento per 33 dipendenti a tempo indeterminato. Giovedì scorso c’è stato però un faccia a faccia che si è concluso con una possibile apertura, dell’azienda, al ricorso agli ammortizzatori sociali, come richiesto dai sindacati. La multinazionale si è infatti resa disponibile ad andare in questa direzione, unito ad un accordo sulle uscite volontarie incentivate dei dipendenti.
La discussione è solo agli inizi e ulteriori sviluppi sono attesi il 28 novembre prossimo, quando si terrà un nuovo incontro. Abb e-Mobility e Fimer, due realtà importanti del Valdarno che impiegano complessivamente oltre 600 persone.
Due aziende per le quali si sono spesi e si stanno spendendo non solo gli organi sindacali, ma anche le istituzioni, come testimonia la presenza di sindaci, consiglieri comunali e politici alla manifestazione indetta davanti ai cancelli di Abb lunedì scorso.