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Fimer, riparte l'occupazione, i lavoratori rientrano senza stipendi garantiti

Dopo un mese di occupazione, i 280 lavoratori della Fimer tornano al lavoro senza sapere cosa ne sarà di loro. Il Tribunale di Milano ascolta la richiesta della proprietà, ma la situazione resta incerta. Il Governatore Giani chiede alla proprietà di fare un passo indietro.

TERRANUOVA (Arezzo)

Tornano al lavoro domani dopo un mese esatto di occupazione. Tornano al lavoro senza ancora sapere cosa ne sarà di loro. La vertenza Fimer, giudicata dal Governatore Giani come la più grave della Toscana, vede riaprirsi i cancelli della fabbrica: ma non ancora la speranza.

Ieri sera in un’ultima assemblea prima della ripartenza i 280 operai hanno deciso di confermare il rientro. La loro condizione era quella di ricevere lo stipendio di giugno, che poi è quello guadagnato a maggio, ma sui tempi non arrivano dalla proprietà le garanzie richieste. La Fimer ha chiesto un nuovo accesso al concordato preventivo: il tribunale di Milano, al quale la competenza è passata da Arezzo, ha accolto la richiesta di avere 60 giorni per la presentazione definitiva. Termine? Il 21 agosto.

Ora l’accesso alla liquidità, e quindi i pagamenti, sono legati all’ok dei giudici: e alla verifica dei commissari nominati dal tribunale. Un primo step è proprio il 10 luglio, e vale anche per i fornitori che chiedono di essere pagati.

Resta inestricabile la giungla degli investitori interessati a rilevare l’azienda di inverter, un gioiello italiano, le cui commesse sono ancora tante. La McLarenGreybull era arrivata ad un passo ma è stata bocciata dal nuovo Cda. I fondi cinese e tedesco sono ancora in cerca di autore, nuovi contatti sono stati presi con le catene in passato escluse. Un totale clima di incertezza ma nel quale è chiaro che i dipendenti non potevano rimanere in stand-by fino ad agosto. Intanto dal presidente della Regione Eugenio Giani arriva l’ennesimo intervento.

"Noi e il ministro dobbiamo premere sulla proprietà perché faccia un passo indietro, ormai è l’unica soluzione". Intanto da domani i cancelli si riaprono. Ma se gli stipendi non fossero pagati entro il 10 la lotta potrebbe ripartire subito. Una sirena amara nel cuore di Terranuova.

Alberto Pierini