FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Fimer, una vertenza senza fine. A novembre stop ammortizzatori: "Siamo al punto zero, fate presto"

Il segretario provinciale della Fiom Antonio Fascetto chiede di accelerare in ogni modi i tempi "È importante considerare le incognite della sentenza senza rischiare la paralisi dell’azienda".

Fimer, una vertenza senza fine. A novembre stop ammortizzatori: "Siamo al punto zero, fate presto"

"Bisogna accelerare in tutti i modi, perché di tempo ne è stato perso fin troppo". Antonio Fascetto parla chiaro. Il leader della Fiom aretina si aspetta che, nel rispetto delle procedure previste dalla legge, si possa tracciare il prima possibile un piano di ripartenza per la Fimer di Terranuova Bracciolini. Adesso siamo dinanzi ad un punto zero ed è quindi necessario attrezzarsi al meglio per affrontare la nuova fase che si prospetta. "Il tribunale - dice - si è espresso in maniera chiara e inequivocabile. Non ci possono però sfuggire le incognite che questa sentenza ci mette di fronte e allo stesso tempo non possiamo permetterci una nuova paralisi, perché rischierebbe di essere fatale per le maestranze interne all’azienda".

Senza contare la questione del portafoglio ordini, con i clienti che potrebbero spaventarsi, e in parallelo quella dei fornitori. "Accogliamo con favore - aggiunge il sindacalista - la disponibilità espressa da Greybull, che pare intenzionata a restare nonostante si aprano nuovi scenari. Auspichiamo a breve un incontro con i commissari perché gli aspetti da approfondire sono tanti, a partire dall’eventuale prospettiva dell’amministrazione straordinaria. E capire se ci sono strumenti conformi alla normativa vigente in grado di garantire la continuità". Poi lancia l’allarme: "A novembre scadranno gli ammortizzatori sociali e dovremmo riflettere su come garantire un sostegno ai lavoratori. Anche per questo c’è bisogno di un vertice urgente al ministero".

Il colosso del fotovoltaico non può più permettersi di perdere altro know-how verso i competitor delle energie rinnovabili. Sono infatti tanti gli addetti che nell’ultimo anno hanno lasciato lo stabilimento per la forte incertezza che aleggia sul futuro della fabbrica. Il rischio è che si disperda ulteriormente un patrimonio ricco di professionalità. Anche il sindaco di Terranuova Sergio Chienni ha commentato le ultime novità giunte dal tribunale di Milano. "La proprietà, con azioni contraddittorie e inefficaci, non ha salvaguardato i lavoratori e le potenzialità dello stabilimento. Ha causato un danno ingente ai fornitori. Gli investitori hanno detto che mantengono la loro disponibilità ad intervenire. È necessario che i commissari nominati dal ministero agiscano in fretta per capire se ci sono i presupposti per l’amministrazione straordinaria e gli strumenti atti a garantire la continuità produttiva".